Un altro salto da quel Ponte. La tragica fine di Luciano

San Tommaso piange la morte del 47enne lanciatosi dal ponte della Ferriera di Avellino

Avellino.  

Sono passati due mesi e quel ponte è di nuovo teatro di un altro suicidio. In via Ferriera questa mattina c'erano centinaia di persone. Stesse scene. Rivedere ambulanza, vigili del fuoco e polizia nello stesso punto in cui due mesi fa si è lanciato Gerardo Campiello, 27enne di Rione Mazzini. Ironia della sorte, Luciano Palermo, morto questa mattina, abitava nello stesso rione e ha scelto di togliersi la vita nello stesso luogo del 27enne. Un altro dramma. Un’altra persona che si toglie la vita.  Il 47enne, incensurato, viveva con i genitori nel popoloso quartiere di San Tommaso.  

Proprio ieri l’uomo era andato dal meccanico per la revisione della sua auto. Una persona tranquilla, così lo ricordano le persone che lo sconoscevano. 

Chissà cosa è passato nella testa di Luciano questa mattina. E’ arrivato sul ponte. Ha preso una rincorsa e si è lanciato. Il suo corpo è finito sul greto del fiume, tra arbusti e grovigli di erba, tra rifiuti e altro materiale abbandonato. 

Il lavoro dei vigili del fuoco è stato lungo e difficile. 

Una squadra è scesa al di sotto del ponte e un’altra invece era al di sopra per calare la scala. La zona è stata transennata. Ma la gente si è fermata lo stesso. Tanto sgomento tra la comunità. Sul luogo della tragedia c’è una foto e dei fiori, proprio in ricordo del giovane. «Non pensavo di dover rivivere le stesse scene - così ha detto la zia di Gerardo - è assurdo che la città a meno di due mesi ha dovuto rivedere un altro suicidio nello stesso punto. Le istituzioni sono assenti. E il Comune ha fatto finta di niente».   

Paola Iandolo