Omicidio Bembo, restano in carcere Iannuzzi e Sciarrillo

I legali sono pronti ad impugnare la decisione del tribunale di Avellino

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Mercogliano.  

di Paola Iandolo 

Nico Iannuzzi e Lucamaria Sciarrillo restano in carcere, con le accuse di tentato omicidio di Roberto Bembo, deceduto l’11 gennaio del 2023. Rigettata l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozella. I giudici del tribunale di Avellino hanno stabilito che i due debbano rimanere negli istituti penitenziari di Santa Maria Capua Vetere e di Salerno, dove sono stati tradotti dopo che il 7 febbraio hanno fatto ritorno in cella su decisione dei giudici della Corte di Cassazione. Intanto i legali di fiducia di Sciarrillo e Iannuzzi sono già pronti ad impugnare la decisione del tribunale di Avellino.

 

La decisione del gip Fabrizio Ciccone

Nico Iannuzzi e Luca Sciarrillo avevano lasciato il carcere il 28 luglio per essere sottoposti ai domiciliari con braccialetto elettronico su decisione  del gip dell'epoca Fabrizio Ciccone. Prontamente fu presentato appello al tribunale del Riesame da parte del sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio. L’ufficio di Procura aveva già espresso il preventivo parere negativo sulla richiesta di attenuazione della misura cautelare presentata dal legale dei due indagati. I due sono rimasti ai domiciliari fino al 7 febbraio scorso, quando si sono riaperte le porte del carcere. I due sono accusati dell'omicidio del 21enne di Mercogliano ucciso con tre fendenti la notte di capodanno del 2023.