Muore ustionato, la tragedia di Michele: "Siamo e saremo vicini alla famiglia"

Sturno. il sindaco: alle 4 di notte la tragica comunicazione. Siamo distrutti, comunità a lutto

muore ustionato la tragedia di michele siamo e saremo vicini alla famiglia
Sturno.  

“La morte di Michele Salerno ci lascia attoniti, addolorati e raccolti in un immenso silenzio. Siamo distrutti. Sono trascorsi dieci giorni dalla tragica esplosione avvenuta in casa dello sfortunato 23enne e la scorsa notte, una telefonata, ha spezzato ogni nostra debole speranza, che il nostro Michele potesse tornare a casa”. Così il sindaco di Sturno, Vito Di Leo, racconta la tragedia di Michele, morto al Cardarelli di Napoli, dove era sedato in coma farmacologico, per le ustioni serissime e diffuse su oltre il 60 per cento del corpo. Una violenta esplosione in casa  aveva travolto Michele lo scorso 17 marzo .

Dopo dieci giorni di agonia il cuore del ragazzo si è fermato per sempre. Dolore e cordoglio nel piccolo comune irpino. Michele Salerno è spirato la scorsa notte al Cardarelli di Napoli, nel reparto Grandi Ustioni, dove era stato trasferito in somma urgenza dopo la violenta esplosione, che lo aveva travolto in casa sua lo scorso 17 marzo 2024.

"Siamo distrutti, mi piange il cuore per questa tragedia che ci lascia tutti in lacrime. Sono stato vicino ai familiari, l'intera comunità è senza parole per un destino crudele, che ha strappato alla vita un giovane nel fiore degli anni. Saremo vicini alla famiglia nell'attesa che la salma del nostro Michele torni a casa, per potergli dare l'ultimo saluto", commenta il sindaco Vito Di Leo.
Stamane la tragica notizia ha raggiunto la comunità, travolgendo ogni famiglia. "Alle ore 4 della scorsa notte ho ricevuto la tragica comunicazione - spiega al telefono Vito Di Leo -. Le sue condizioni, purtroppo, negli ultimi giorni erano progressivamente peggiorate, fino al tragico epilogo. In queste ore chiediamo solo silenzio e preghiere".  Già dai primi bollettini medici era emersa la gravità di un quadro clinico seriamente compromesso, da ferite troppo estese e profonde. Una condizione disperata quella del 23enne, contro la quale i medici del Cardarelli hanno provato a fare di tutto per salvarlo, purtroppo inutilmente.