Clan Contini, il poliziotto arrestato testimoniò nel processo Aste OK

Contestata anche l'intestazione fittizia di beni all'agente di polizia

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Il poliziotto A.G., residente in città - coinvolto nell'inchiesta sul Clan Contini testimoniò anche nel processo Aste Ok contro il clan dei Tre Tre. Testimonianza che rese insieme alla moglie per l'aggiudicazione all'asta di un bene ubicato nel centro storico di Avellino. A.G. è coinvolto insieme ad altre cinque persone arrestate nell’ambito dell’indagine della Dda di Napoli sulle attività di riciclaggio del clan camorristico Contini che ha portato al sequestro di una nota pizzeria nel centro storico di Napoli, e all’arresto del titolare e della moglie.

Il poliziotto, 56enne, ora in servizio presso la Polstrada di Avellino dopo il trasferimento dalla Squadra Mobile di Napoli, è stato posto agli arresti domiciliari in esecuzione dell’ordinanza firmata dal gip del tribunale di Napoli Giovanni De Angelis. Stando alla pubblica accusa, il poliziotto avrebbe - con il impegno - risolto alcune questioni relative alle autorizzazioni e ai permessi necessari all’apertura di un nuovo esercizio commerciale: una panetteria di Massimiliano Di Caprio, titolare della pizzeria “Dal Presidente”.

L’ordinanza eseguita all’ alba ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di tre persone e gli arresti domiciliari nei confronti di altri due, tutti gravemente indiziati dei reati di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravati dal metodo mafioso e dall’agevolazione del clan camorristico Contini. Le indagini hanno permesso di accertare l’intestazione fittizia di due società operanti nel settore della ristorazione e panificazione con l’obiettivo di provvedere al sostentamento dei detenuti e delle rispettive famiglie.