Botte all'asilo.Insegnante sospesa. I bimbi: dov'è la maestra?

A Valle la preside: ora istruttoria per accertare se ci sono altri responsabili

Intanto il parroco Gubitosa dice: una donna dolcissima, basta speculazioni. Non giudichiamo facilmente. Non gridiamo subito "al mostro"

Avellino.  

Botte all’asilo, maestra sospesa. Il giorno dopo la denuncia e lo scandalo c’è un’atmosfera sospesa, di attesa nell’asilo di Rione Valle. Fari puntati sulla maestra. Fari puntati sui presunti abusi e torture a cui sarebbero stati sottoposti piccoli bimbi dai tre ai cinque anni. 

Mary Morrison, preside del secondo circolo annuncia: “la maestra è stata sospesa. Un provvedimento cautelare, come da normativa. Ho avviato una istruttoria per accertare eventuali responsabilità di altre persone al lavoro nell’asilo tra maestre e personale Ata”.

Insomma , il giorno dopo è quello della riflessione e dei provvedimenti. Intanto i genitori si dicono attoniti e amareggiati. Il dolore è tanto nel sentire quei pianti nel pensare a quanto accaduto ai bambini. Ma i piccoli stamattina e ieri mattina chiedevano che fine avesse fatto la maestra. Sono all’oscuro di tutto. Troppo piccoli per capire cosa significhino le parole indagine, intercettazioni, telecamere nascoste, piazzate per scovare i presunti abusi.

La maestra intanto restai domiciliari. “L’istruttoria è in corso  - spiega la dirigente Morrison -. Andremo fino in fondo. Capiremo se qualcuno sapeva e ha taciuto”.

Fuori la scuola fino a tarda mattinata si è trattenuto qualche genitore di quella classe finita al centro dello scandalo. 

Quella stessa maestra è una donna di chiesa. Una catechista impegnata e attiva nel sociale nella parrocchia di San Ciro. Lo stesso don Luciano Gubitosa precisa: i fatti si riferiscono alla scuola, in parrocchia da noi, a viale Italia, non è mai successo nulla. Nessuno si è mai accorto di nulla. Si tratta di una donna dolcissima. Stiamo attenti a non creare i soliti mostri”. Insomma, suonano da monito alla collettività le parole del parroco che invita tutti alla riflessione.

Nei video intanto scorrono le immagini di bambini chiusi nella stanza buia per punizione e che, se non rispettavano le regole, erano strattoni, schiaffi, capelli tirati. E poi irriferibili epiteti. Non una scuola dell'infanzia ma un lager. Una decina di bambini nelle mani di una maestra di 58 anni che ieri è stata arrestata. Le hanno concesso i domiciliari, e lei sembrava non rendersi conto della gravità delle sue azioni, dice il capo della Mobile di Avellino Marcello Castello. Alcuni bimbi in  alcuni casi sono stati ricoverati per ecchimosi al collo, in altri hanno avuto incubi notturni, episodi di incontinenza e bruschi cambi di umore. Alle domande dei genitori rispondevano sempre: «Non posso dirlo».

Simonetta Ieppariello