Ariano, casa svaligiata e morte del suocero in poche ore

Una giornata nera, per un noto commerciante di Corso Vittorio Emanuele e la sua famiglia.

Ariano Irpino.  

Sono usciti alle 6.30 del mattino, una giornata piena trascorsa fuori tra Avellino per questioni personali e lavoro, fino alle 20.30 circa, orario del rientro e dell’amara sorpresa. La casa svaligiata e parte della merce trafugata nel negozio di abbigliamento accanto, collegato allo stesso stabile. Per Alfredo Catucci è stato un giorno nero, reso ancora più triste in contemporanea da un grave lutto familiare, la morte del suocero, persona molto conosciuta e stimata nel rione, poco distante dal luogo in cui è avvenuto il furto, lungo Corso Vittorio Emanuele. Un colpo al cuore entrare in casa e trovare tutto inaspettatamente a soqquadro. Chi ha agito ha calcolato ogni movimento della coppia, sapendo che la loro casa sarebbe rimasta incustodita per diverse ore ed è riuscito ad operare senza destare alcun sospetto. In zona tra abitazioni vicine e negozi, nessuno ha visto o udito nulla. Un bottino ancora da quantificare, ma il colpo è stato pesante, sono stati portati via oggetti in oro, denaro, risparmi e capi di abbigliamento. Non è facile stabilire con esattezza l’orario in cui è avvenuta l’irruzione in casa. Chi è entrato lo ha fatto tranquillamente e in maniera disinvolta dalla porta principale che affaccia alla strada dopo averla forzata. Il tutto è avvenuto in maniera fulminea, poco distante da un bar, dove il via vai di auto e persone è costante durante il giorno. Sul posto si sono portati gli uomini della volante del locale Commissariato di Polizia diretti dal vice questore Maria Felicia Salerno insieme al personale della scientifica e giudiziaria, i quali stanno cercando di raccogliere testimonianze ed elementi utili al fine di acciuffare gli autori del colpo. Un furto per certi versi inspiegabile e da rompicapo. La zona non è video sorvegliata, preziosissime potrebbero essere solo le testimonianze di qualche abitante del luogo o automobilista di passaggio disposto eventualmente a collaborare. Non si esclude che ad agire possa essere stato qualcuno, non si sa chi, che conosceva molto bene le abitudini della famiglia Catucci, o un possibile palo del luogo ben collegato ad una banda di malviventi.

Gianni Vigoroso