Felice Nittolo e il suo progetto dedicato all'Irpinia

L'artista ha inteso omaggiare, con sincero canto d'amore la sua terra

L'ampia retrospettiva, la più corposa lontana da Ravenna, ha lasciato trasparire con pungente capacità di penetrazione, tutto quel tessuto di atmosfere poetiche e meditazioni visive e concettuali che da anni caratterizza l'opera di Felice Nittolo...

Avellino.  

Con l'appuntamento del 28 febbraio 2017 alle ore 11,00, presso l'Auditorium sala blu del Museo Irpino di Avellino, si concluderà il vasto progetto ritorno che Felice Nittolo ha concretizzato tra maggio 2016 e febbraio 2017 in terra d'Irpinia.

L'artista ha inteso omaggiare, con sincero canto d'amore la sua terra, un modo per mantenere vivo il contatto con le proprie origini.

E' piuttosto difficile sintetizzare un progetto costituito da sette mostre che hanno avuto carattere antologico. Alcune di esse sono state animate da installazioni site-specific.

L'ampia retrospettiva, la più corposa lontana da Ravenna, ha lasciato trasparire con pungente capacità di penetrazione, tutto quel tessuto di atmosfere poetiche e meditazioni visive e concettuali che da anni caratterizza l'opera di Felice Nittolo.

Le due esposizioni più articolate sono quelle dell'ex carcere Borbonico e del Museo di Villa Amendola. Nella mostra allestita presso le ex officine della bellissima struttura del carcere borbonico spiccano specialmente le “tracce”, opere degli anni duemila attraverso le quali Nittolo si è interrogato in maniera profonda sul tema della memoria. L'esposizione al Museo di Villa Amendola ha proposto una variata gamma di opere: le sfere dorate dialogano con le sale del museo, mentre il caratteristico taglio delle tessere musive fa l'occhiolino al Re di Bronzo bambino di Cosimo Fanzago.

Le altre due sedi del capoluogo sono la Chiesa di Santa Rita e il conservatorio Domenico Cimarosa. L'edificio sacro ospita una croce e una sfera d'oro che si inseriscono armoniosamente nella struttura architettonica dell'abside Al conservatorio, invece, sono stati allestiti due cicli di fotografie, tra cui spicca la drammatica serie delle “centoportemorte” ovvero le fotografie che ritraggono i portali rimasti chiusi ed inagibili dopo il tragico terremoto del 1980. Il secondo ciclo Nittolo l'ha dedicato alle istantanee della sua infanzia e ai suoi genitori. Foto arricchite da particolari con foglia oro che ne caratterizzano l'originalità.

I documenti e le opere più importanti di questi eventi sono stati raccolti in una pubblicazione e breve video (vedi invito allegato) che l'artista e i rappresentanti degli enti coinvolti avranno il piacere di presentare al pubblico avellinese martedì 28 febbraio alle ore 11 presso l'auditorium dell'ex carcere borbonico di Avellino.

La pubblicazione italiano e inglese è costituita da 160 pagine a colori e documenta oltre 300 opere. E' pubblicata dalla casa editrice Longo di Ravenna.

Redazione Av