Quanti ricordano il famoso “Tutti giù per terra” non solo come film di Davide Ferrario e con Valerio Mastrandrea, ma soprattutto come bestseller nazionale di quasi vent’anni fa che raccontava con ironia esilarante i giovani degli anni Novanta? L’autore, Giuseppe Culicchia ha riscritto e rivisitato il suo successo letterario l’anno scorso: “Tutti giù per terra. Remixed” edito dalla Mondadori, racconta ancora le vicende del precario Walter, aggiornandola ai social media (twitter e facebook, ovvio), all’attivismo dei No Tav e alla politica rampante del Pd. Insomma, nulla è cambiato nonostante il linguaggio mediatico. E sarà ad Avellino, questa sera alle 20 al Caffè Letterario in via Brigata, insieme all’attrice Federica Mafficci a presentare, o meglio” anti presentare”, la sua ultima fatica letteraria. «Non è una vera e propria presentazione, ma qualcosa di molto diverso. Di solito le presentazioni sono noiose, un rito intellettualistico chiuso e a volte monotono perché seguono tutte lo stesso cliché»ci spiega Culicchia.
Ed infatti, l’evento che è stato presentato ieri a Flumeri, paese d’origine della mamma dell’attrice, è un mix di letture legate insieme da ironia e strampalati momenti che faranno sorridere e riflettere gli spettatori perché è importante non prendersi mai troppo sul serio,come suggerisce lo stesso scrittore torinese : «l’antipresentazione rappresenta tutto ciò che non dovrebbe accadere durante un evento del genere». L’iniziativa sta riscuotendo molto successo sul territorio nazionale ed europeo (Inghilterra, Francia e Germania) e sarà ospitato anche da un paio di scuole avellinesi nei prossimi giorni.«Non mi sono mai fermato in Irpinia. Ma sono affascinato dalle piccole città. La provincia è la cassa di risonanza del nostro paese, è qui che è necessario continuare a “combattere” salvaguardando le biblioteche e le librerie: spazi culturali vivi, patrimonio enorme che abbiamo praticamente sotto gli occhi». Uno spazio aperto, come quello del Caffè Letterario sempre presente sulla scena culturale della città con i suoi numerosi appuntamenti e reading letterari. «Sono momenti importanti: a Torino, ad esempio, abbiamo avviato un ciclo d’incontri sulla narrativa americana. L’obiettivo è quello di far riprendere in mano a giovani lettori, libri che seppur definiti classici sono vivi e attualissimi perché ci parlano del nostro presente».
Un presente sempre più critico perché, secondo Culicchia «al nostro paese manca una visione del futuro, la cultura è un parola abusata - come bellezza - da chi non sa più di cosa parlare».
Marina Brancato