Atripalda, De Mita e l’Udc contro Spagnuolo: E' senza gloria

Ciriaco De Mita: Chiedo scusa, ho sbagliato. E Giuseppe De Mita ha aggiunto: Non siamo come lui

Atripalda.  

I principali esponenti politici dell’Udc, Ciriaco De Mita in testa, hanno fatto tappa ieri sera ad Atripalda essenzialmente per tre ragioni: spiegare il perché dell’improvviso accordo con De Luca dopo aver governato per cinque anni con Caldoro, presentare i quattro candidati irpini e, soprattutto, a farsi perdonare dagli elettori atripaldesi se oggi hanno Paolo Spagnuolo come sindaco. «Chiedo scusa a tutti - ha detto proprio così il ‘presidente’ -, la scelta fu mia. Voi eravate contrari - riferendosi al gruppo dirigente cittadino -, è vero, ma pensai di dover puntare su Spagnuolo perché si proponeva come chi voleva dare una mano. Per fortuna c’avete pensato voi a recuperare la dignità della nostra posizione, anzi, devo darvi atto che avete resistito provando anche a provocarlo sulle cose serie, prima di abbandonare una esperienza che si avvia a finire senza gloria. Gli avventurieri compiono traiettorie che li portano a rientrare nei ranghi col capo coperto di cenere».

Ma del sindaco Spagnuolo, che, dopo le elezioni comunali del 2012, lasciò l’Udc alla vigilia delle Politiche del 2013 per aderire a Scelta Civica, ha cominciato a parlare in apertura dei lavori il consigliere Geppino Spagnuolo: «Tre anni fa la scelta di formare una alleanza di centrosinistra fu premiata dall’elettorato, ma dopo pochi mesi il sindaco ha preso altre strade, autoinvestendosi del rinnovamento ed entrando in Scelta Civica, e da quel momento è cominciata un’azione continua e costante di rottamazione del partito che pochi mesi prima lo aveva candidato. Anche in qualità di coordinatore provinciale di Scelta Civica, Spagnuolo dava l’impressione di aspettare che l’Udc facesse la prima mossa e poi lui faceva il contrario. La settimana scorsa è successo addirittura che il sindaco e coordinatore provinciale di Scelta Civica si è rottamato da solo, con motivazioni diverse da quelle reali, con continui richiami al centrosinistra mentre l’associazione di cui fa parte voterà un candidato di centrodestra. Spagnuolo può fare ciò che vuole, ma spero che non utilizzi mai più parole come rinnovamento e coerenza perché sarebbe quantomeno antiestetico».

Anche il segretario provinciale dell’Udc, candidato al Consiglio regionale, Maurizio Petrarca, è partito parlando del sindaco: «Sono stato uno dei fautori della candidatura a sindaco di Atripalda di Paolo Spagnuolo, la stessa persona che dopo pochi mesi decise di lasciarci. E andando via disse che lo faceva perché l’Udc si era collocato nel centrodestra e non poteva seguirci. Oggi il sindaco probabilmente alle Regionali voterà un uomo di centrodestra. Gli spostamenti, però, più che essere legati al colore politico sono legati al… Bollettino Ufficiale della Regione Campania (Burc), andatelo a consultare e ve ne accorgerete (il riferimento è ai recenti incarichi che hanno riguardato prima Santino Barile e poi Ornella Barile, ndr.)»

Ma l’affondo forse più ‘pesante’ nei confronti del sindaco lo ha fatto l’on. Giuseppe De Mita, vicesegretario nazionale dell’Udc: «Nei confronti di Paolo Spagnuolo provo un sentimento diverso dal vostro. Ricordo che quando ero piccolo osservavo con attenzione i truffatori che facevano il gioco delle tre carte ed avevo per loro un sentimento di ammirazione perché mi limitavo ad apprezzare l’abilità di chi maneggiava le carte. Il mio sentimento nei confronti di chi cambia partito ad ogni campagna elettorale è di derisione. E dobbiamo dirle queste cose perché le persone potrebbero pensare che siamo fatti tutti allo stesso modo ed, invece, non è così».

Gianluca Roccasecca