L'8 per mille democratico di Don Vitaliano alla Chiesa Valdese

Il parroco di Capocastello sottoscrive l'appello lanciato dalla rivista MicroMega

Mercogliano.  

La scelta della destinazione dell’ 8 per mille è una cosa seria.

 Spesso però, nella fretta e  nel torpore tipico di noi italiani dimentichiamo di dare la giusta importanza ad un gesto che prima o poi ci costerà caro e che andrà a gonfiare le tasche della Chiesa Cattolica, principale beneficiaria  della legge che nel 1985 ha istituito l'8 per mille. L'articolo 47, infatti,  prevede che “in caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse”. Ciò significa che  il contribuente che non indica alcuna destinazione dell’8 per mille regala inconsapevolmente il suo gruzzoletto di Irpef.

Qualche giorno fa è partito  un appello della rivista MicroMega,  (http://temi.repubblica.it/micromega-online) per devolvere l’8 per mille alla Chiesa Valdese.

Un appello sottoscritto anche da Don Vitaliano Della Sala, parroco di Capocastello insieme a intellettuali e religiosi come: don Franco Barbero, don Roberto Fiorini, don Raffaele Garofalo, Andrea Camilleri, Gian Carlo Caselli, Lella Costa, Paolo Flores d’Arcais, Francesco Guccini, Dacia Maraini, Michela Murgia, Moni Ovadia, Ferzan Ozpetek, Stefano Rodotà, Michele Serra, Gennaro Sasso, Oliviero Toscani, Gustavo Zagrebelsky.

L’appello è chiaro e forte: «Di fronte all’offensiva clericale volta a limitare irrinunciabili libertà e diritti civili degli individui (che andrebbero invece decisamente ampliati), e alla subalternità e passività dello Stato nelle sue istituzioni parlamentari e governative, benché credenti o non credenti in una religione, in occasione della dichiarazione dei redditi invitiamo tutti i cittadini democratici a devolvere l’otto per mille alla Chiesa Evangelica Valdese (http://micromega.ottopermillevaldese.org) che le libertà e i diritti civili degli individui ha sempre rispettato e anzi promosso, e che si è impegnata ad utilizzare i proventi dell’otto per mille esclusivamente in opere di beneficenza e non a scopo di culto o di sostegno per i ministri e le opere della propria confessione religiosa».

Insomma, è necessaria più attenzione per un 8 per mille più democratico.

Marina Brancato