Solo programmi, niente insulti: a Quindici vince la democrazia

Confronto serio e leale tra i tre candidati alla carica di sindaco dal balcone di piazza Municipio

Quindici.  

Quindici aveva bisogno di una serata come questa, del via vai di gente in piazza Municipio, del sostegno leale e trasparente verso questo o quel candidato. Una serata all'insegna della democrazia, dei programmi per il rilancio sociale, culturale ed economico del paese. Una serata dove non ci sono stati scontri, insulti, ma vivaddio solo ed esclusivamente propositi per la rinascita di una comunità. E' stata questa la serata dei comizi finali, quella in cui hanno preso la parola dinanzi alla cittadinanza, dal balcone dell'associazione San Lauro, rigorosamente in quest'ordine, Liberato Santaniello, Eduardo Rubinaccio e Francesco Grasso. Tutti e tre, seppur in maniera differente, si sono limitati a parlare di quel che vorrebbero fare in caso di elezione a sindaco, di come vorrebbero farlo, indicando anche il tempo che ci vorrà. 

Il sindaco uscente Santaniello ha raccontato i suoi nove anni di governo del paese, spiegando perché era necessario tornare in campo. «Lo dovevo alla mia gente - ha dichiarato dal balcone di Piazza Municipio - per proseguire quel cammino di legalità sin qui intrapreso».

Rubinaccio, il cugino sfidante, si è concentrato sui programmi: «Daremo i terreni comunali alla gente del paese, trasformeremo i ruderi dei rioni distrutti dalla frana in opere d'arte all'aperto, trasformando Quindici nella nuova Gibellina. Se non riuscirò a realizzare almeno la metà delle cose previste nel programma, io e la mia squadra non ci ricandideremo mai più».

Infine, Grasso: «Se sarò sindaco, devolverò ai bisognosi l'indennità di carica, così faranno anche i miei assessori. Noi non ci candidiamo per lo stipendio o la poltrona, ma solo perché vogliamo far rinascere una comunità che sta morendo un po' alla volta. Puntiamo a recuperare l'orgoglio dei quindicesi».

 

Faro