Giannetta "tradito" dai paletti

L’ex comandante della Polizia Municipale avrebbe esagerato nell’installazione dei dissuasori

Atripalda.  

L’installazione scriteriata di paletti dissuasori, il ritardo nella procedura di gara per la fornitura dei parchimetri, il mancato contrasto al fenomeno delle deiezioni canine e la discutibile utilità progetto “Atripalda Si… cura”: con queste specifiche accuse il tenente Domenico Giannetta avrebbe perso il posto di comandante della Polizia municipale. Si tratta, per il momento, solo di indiscrezioni, contenute nelle memorie dimensione che l’avvocato Ettore Freda, legale del Comune, ha presentato al giudice del lavoro presso il Tribunale di Avellino, Marianna Molinario, martedì scorso. 

 

Il Comune, infatti, si è costituito solo in udienza, ovvero non ha dato la possibilità né al ricorrente, né al giudice di poter leggere prima le motivazioni con le quali il sindaco Spagnuolo lo scorso dicembre ha sollevato dall’incarico il tenente Giannetta affidando il compito di guidare il Comando di Polizia municipale a Enrico Reppucci, già responsabile del settore Entrate. Il giudice, udite le parti, si è riservato la decisione, che dovrà essere necessariamente assunta entro 60 giorni, anche se, in realtà, il merito della causa sarà discusso solo il prossimo 5 luglio. In sede cautelare, infatti, il giudice è chiamato esclusivamente a valutare se il ricorso del tenente Giannetta si fonda sui presupposti essenziali del “periculum in mora” (danno grave ed irreparabile) e del “fumus boni iuris" (tesi giuridicamente valida) e, dunque, eventualmente a sospendere l’efficacia del decreto sindacale.

 

Nel frattempo, il tenente Giannetta svolge le funzioni di vicecomandante assegnatele dal comandante Reppucci, sapendo che l’intero corpo di Polizia municipale gli è assolutamente fedele, al punto da aver sottoscritto, all’unanimità, un “appello” al primo cittadino affinché gli restituisca lo scettro del comando. Ma, a quanto pare, aldilà degli aspetti di natura giuridica, la sensazione è che il presupposto essenziale ad essersi definitivamente polverizzato è quello della reciproca fiducia.

Gianluca Roccasecca