Radici poetiche a Massimo Troisi, vince una 19enne

La premiazione per il concorso di poesia dialettale è stata svolta da una giuria di esperti

Castelvetere.  

E’ di Salerno Elena Sinopoli, la ragazza che con la poesia “Chillo straccia a vita a muorzi” ha vinto la V edizione del premio di poesia dialettale. Domenica nell’antico Borgo di Castelvetere una giuria eterogenea di grande livello presieduta dal giornalista-scrittore Pino Aprile e composta da Giuseppina Bonaviri, della Fondazione Giuseppe Bonaviri, Gianni Mauro, leader dei Pandemonium, Giancarlo Perazzini, vicepresidente del Premio Bancarella e Corrado Taranto, figlio di Carlo e nipote di Nino ha premiato i vincitori del concorso di poesia internazionale “Radici poetiche a Massimo Troisi” indetto dalla Casa editrice il Papavero di Donatella De Bartolomeis. Ad aggiudicarsi il Primo Premio, una scultura in vetro su tufo nero, realizzata dal M° Giuseppe Rubicco, Elena Sinopoli, diplomata al Liceo Classico Tasso di Salerno, cinefila e appassionata di letteratura italiana ed europea. Al secondo posto ex aequo NU LUM’ I SPIRANZA di Paolo Landrelli da Ardore (RC) eSINCERITÀ di Luisa Mirabella da Salerno premiati con foto d’arte omaggiate da Francesco Maria Olivo. Terzo ex aequo U MARI CA SI RIPETI di Davide Rocco Colacrai da Arezzo in dialetto Agrigentino premiato con un’opera di Nicola Leone e NÌVURU di Angelo Curcio da Lercara Friddi  (PA) che ha ricevuto un dipinto di Rita fantini. Il premio del comitato tecnico e il Premio alla carriera, consictenti in opere di Antonio Franzese, sono stati assegnati a Ciro Iannone con la poesia ALZHAIMER  e a Eraldo Barra, una vita dedicata all’arte, che con CHIST SCEME E CORE e con la sua profonda emozione ha coinvolto il pubblico. In sala il prof. Oscar Luca D’Amore che ha spiegato l’importanza dei dialetti, ma anche gli usi opportuni delle diverse lingue e il senologo Pasquale Zagarese, dell’ospedale Rummo di Benevento dove sono stati regalati, per desiderio di Rosaria Troisi, numerosi libri per un angolo di lettura destinato alle donne del reparto. Ogni anno infatti, attraverso il concorso, si cerca di dare un piccolo contributo al sociale.

Redazione