Il nodulo tiroideo, dalla diagnosi alla terapia, è il titolo del convegno promosso dall’Asl di Avellino presso la sala conferenze dell’ospedale di Ariano, in programma il 10 ottobre alle ore 8:00. Interverranno per l’occasione le massime autorità civili e religiose locali, provinciali e regionali , del mondo scientifico della seconda Università degli Studi di Napoli e Dirigenti Medici Specialisti della Asl di Avellino. Con l'aiuto della dottoressa Mirella Moro, Endocrinologia Oggi, entriamo più nello specifico di questa patologia: “I noduli tiroidei, singoli o multipli, sono tra le patologie endocrine più frequenti. Spesso il riscontro di un nodulo avviene in modo casuale ed il paziente si presenta con la convinzione che esso sia di recente insorgenza e ne paventa la natura tumorale. La scoperta accidentale di noduli tiroidei non palpabili nella popolazione generale sta aumentando progressivamente. Tale fenomeno è una conseguenza dell’uso sempre più diffuso della valutazione ecografica della regione cervicale o del doppler dei vasi del collo. La palpazione permette di rilevare dal 5 al 20% dei noduli, mentre la valutazione ecografica mostra una prevalenza tra il 16 e il 67 % a seconda delle casistiche. Le casistiche autoptiche dimostrano una prevalenza di noduli tiroidei sovrapponibile ai rilievi ecografici. L’ampia variabilità tra le diverse percentuali dipende dall’età della popolazione esaminata, dall’area geografica di provenienza, dal tenore di iodio dell’area di appartenenza della popolazione in esame. La prevalenza dei noduli tiroidei aumenta con l’avanzare dell’età. Sono più frequenti nel sesso femminile, nelle aree a carenza di iodio e nei soggetti sottoposti ad irradiazione tiroidea. Esperienza quotidiana dell’endocrinologo clinico, oltre che rilievo emerso da parecchi studi, è che al reperto palpatorio di un nodulo tiroideo isolato corrisponda nel 50% dei casi un reperto ecografico di struma multinodulare. Alla palpazione si apprezzano solitamente i noduli con diametro maggiore di 1 cm, a meno che il nodulo non sia molto superficiale o localizzato all’istmo, in tal caso si apprezzano anche noduli di dimensioni minori. Più difficile la palpazione tiroidea in pazienti soprappeso o con collo corto in cui il nodulo può essere apprezzato, e non sempre, in iperestensione del collo o durante la deglutizione."
Gianni Vigoroso
