"Distretto concia: investire su produzione eco-compatibile"

La nota di Carmine De Maio (Filctem Cgil) e Giovanni Esposito (Femca Cisl)

Solofra.  

"I dati forniti dalla Camera di commercio di Avellino certifica la perdita del 8,5% del fatturato del distretto conciario che continua a registrare, cosi come da diversi anni un trend negativo". Inizia così la nota a firma di Carmine De Maio (Filctem Cgil) e Giovanni Esposito (Femca Cisl). "Nel 2016 è stato un anno difficile ci sono state diverse chiusure di aziende causando di conseguenza un ulteriore perdita occupazionale quantificata in 120 lavoratori, a questo va aggiunto e sottolineato che diverse aziende a causa del perdurare della crisi del mercato sono in regime di ammortizzatori sociali (CDS, CGIO, CGIS, CGIO in deroga) interessando più di 100 lavoratori e per tanto se non ci sarà una rapida ripresa delle attività produttive nel 2017 rischiamo il licenziamento, a questi vanno aggiunti i lavoratore che nel 2016 termineranno gli ammortizzatori in deroga e nel 2017 si troveranno senza nessun sussidio . Riscontriamo Il continuo ridimensionamento, frutto anche dalle decisione delle banche che lavorano sul territorio di non investire nel distretto, della azienda che oramai nel distretto si attestano tra i 8 e i 13 dipendenti questo sta comportando la perdita di eccellenze e di competitività, anche al depuratore si è registrato una riduzione delle acque ingresso pari al 60% ma non una riduzione dei costi cosa che ci lascia molti interrogativi per il futuro visto che il depuratore svolge una funzione vitale per il distretto".

"A nostro avviso riteniamo fatta la fotografia ad oggi del Distretto bisogna aprire una seria discussione sul rilancio del distretto conciario con un serio piano industriale condiviso tra tutte le parti in campo ( Comune, Imprenditori, Sindacati) tralasciando gli individualismi visti fino ad oggi che non hanno portato nessun benefico. I tempi cardini del piano industriali sui cui lavorare dovranno essere in primis l’ambiente investire su un percorso di prodotto eco-compatibile creando un marchio made in Solofra, la gestione delle acque e della depurazione, intensificando in know how con progetti di ricerca coinvolgendo Unisa e ISS di Solofra. Puntare alla centralità del distretto attraverso le sue eccellenze e qualità a livello regionale come polo della pelle Campana, cosi da poter attingere ai fondi Europei disponibili e senza precludere altre forme d’investimento . Consapevoli che da anni stiamo insistendo su questa tematica che a la finalità di tutelare i lavoratori e la sopravvivenza del distretto stesso. Insistiamo affinchè il tutto non rimanga inascoltato come già successo sulla questione del censimento delle attività produttive, fondamentale strumento di controllo del territorio e punto di partenza per qualsiasi progetto si voglia mettere in campo, per tanto l’appello che facciamo è rivolto alle istituzioni di questo paese alla classe impreditoriale , affinchè ci sia un vero patto di rilancio del distretto più antico del mezzogiorno".

Redazione