Ad Expo il progetto "Slow food collina dell'Ufita e Taurasi"

L'iniziativa punta alla valorizzazione della biodiversità

Villamaina.  

E’ in corso di svolgimento a Milano la “Settimana delle buone pratiche in Agricoltura”, progetto avviato nel 2013 dal Politecnico di Milano e dal CIHEAM di Bari che ha raccolto 786 proposte arrivate da tutto il mondo. Le tematiche del progetto possono essere considerate il vero testamento che rimarrà alla fine di Milano 2015 e contribuirà a dare risposte alle sfide che in futuro attendono l’intero pianeta sul tema dell’alimentazione e della sostenibilità in agricoltura. La partecipazione è stata di grandi dimensioni ed a fronte di 400 progetti attesi ne sono arrivati invece da tutto il mondo ben 786 tutti consultabili on line al sito www.Feedingknowledge.it. Le tematiche scientifiche su cui si sono sviluppate proposte di buone pratiche interessano 5 settori: Gestione delle risorse naturali; Quantità e qualità della produzione agricola; Dinamiche socio-economiche dei mercati globali; Sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali; Modelli alimentari i consumo: dieta, ambiente, società economia e salute. Hanno aderito al network scientifico oltre 2500 ricercatori e centinaia di Istituzioni di tutto il mondo. L’Europa ha presentato 357 proposte, l’Africa 167, l’Asia 112, e l’America 57, mentre 57 proposte sono risultate multiple, ossia senza un’ area geografica preminente del mondo. La premiazione dei 18 progetti vincitori è avvenuta il 6 luglio presso la Sala Conferenze del Padiglione Italia, ad opera del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, del Commissario unico per l’Expò, Giuseppe Sala, e della Presidente dell’Ordine Mondiale degli agronomi, Maria Alvarez.

Nell’ambito della tematica 4, il Consiglio Nazionale delle Ricerche- Istituto Sistemi Agricoli e Forestali nel Mediterraneo di Ercolano (NA), - in collaborazione con l’Istituto di Istruzione Superiore “G. De Gruttola” di Ariano Irpino (AV) e della condotta “Slow Food Collina dell’Ufita e Taurasi” - hanno presentato un progetto per valorizzare la biodiversità locale attraverso il coinvolgimento diretto ed attivo dei giovani studenti delle elementari e delle scuole superiori della Valle dell’Ufita. Il progetto sarà illustrato il 10 luglio 2010 alle ore 11, presso la Sala Conferenze di Expò, dal Dr. Giuseppe Sorrentino del CNR-ISAFoM. Tutte le attività di ricerca e di divulgazione scientifica sulla biodiversità si sono svolte presso piccole comunità montane della provincia di Avellino e hanno interessato i Comuni di Villamaina, Montecalvo Irpino, Vallesaccarda e Paternopoli. La biodiversità può essere quindi considerata come una preziosa risorsa dell’area, su cui far convergere l’interesse dei giovani alla ricerca di sbocchi occupazionali. La possibilità di creare nuove figure quali gli “agricoltori custodi”, già previsti dal vigente PSR Campania, può essere ulteriormente ampliata e perfettamente compatibile con la realtà della Valle dell’Ufita. La valorizzazione della biodiversità può essere valido strumento nelle misure di primo insediamento in agricoltura e capace di generare indotto anche nella ristorazione legata al territorio. La sinergia, - creata dalla scuola, da un Ente di ricerca e da slow Food, da sempre attenta alle dinamiche di sviluppo sociale del territorio -, può essere considerata una naturale alleanza nel favorire la presentazione di progetti di sviluppo rurale che possano aumentare l’occupazione giovanile in questo territorio. I cambiamenti climatici infatti stanno determinando la spopolamento di vaste aree rurali del mondo, che ancora ospitano i tre quinti della popolazione mondiale. Per contenere questo fenomeno deve essere rivista la strategia dello sviluppo rurale, che può essere indirizzato verso politiche di adattamento a questi cambiamenti, con soluzioni specifiche per le differenti comunità rurali. Questo è stato l’auspicio con cui le tre istituzioni hanno proposto il loro progetto alla comunità scientifica internazionale in occasione di Expò 2015.

Redazione