“Queste continue tragedie in cui i deboli muoiono per l’indifferenza dei forti o a causa di leggi contrarie ai principi di umanità e carità, devono farci riflettere, interrogare e soprattutto farci sentire colpevoli”. Sono le parole di Mons. Montenegro vescovo di Agrigento, che ricordano i referenti della Cgil Valle Ufita in una nota stampa. «Siamo tutti colpevoli, 13 anni sono passati dal tragico ritrovamento dei corpi dei giovani curdi sull'autostrada napoli-bari,ed in questi giorni assistiamo inermi al ripetersi di queste drammatiche scene di morte-70 morti asfissiati in un camion in Austria altri in Inghilterra, il Mediterraneo ormai è diventato il cimitero della civiltà e della solidarietà. Noi impassibili siamo diventati solo dei passivi osservatori che si arruffano su burocratiche interpretazioni legislative senza anima e prive di ogni valore umano. Noi vogliamo ricordare senza retorica ma non senza indignazione, coscienti della nostra impotenza perchè in tanti anni non siamo stati capaci di scalfire questo muro d'indifferenza eretto dall'egoismo occidentale. Noi continueremo con il nostro impegno quotidiano a favore dei profughi oggi presenti in Irpinia, continueremo con il nostro costante impegno fatto di denunce e provocazioni nei confronti delle istituzioni preposte, perchè la speranza di non venga sepolta insieme a tanti miseri corpi. Così vogliamo ricordare i giovani kurdi morti sulla Napoli-Bari 13 anni fa».
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