Ex Irisbus, FIOM-CGIL: "Basta chiacchiere, è il tempo della coesione"

Il sindacato: "Fare fronte comune per rilanciare l'azienda"

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Flumeri.  

"L'ex Irisbus può e deve ripartire. Non è più il momento dei dibattiti e delle polemiche sterili, bisogna fare fronte comune per rilanciare la IIA". 

Futuro a rischio per lo stabilimento di Flumeri alle prese con un sensibile calo di produzione di pullman negli ultimi 3 anni.

Il segretario Fiom Cgil Giuseppe Morsa e la delegata Rsu Silvia Curcio si appellano alla coesione e lanciano un sos al governo.

“Dopo l'elezione del nuovo Cda, bisognerà introdurre altra liquidità e garantire l'acquisto, fatto in maniera lineare e responsabile, del materiale che permetta il completamento dei pullman – spiega Morsa. 

"Il dibattito mortifica noi meridionali perché ci dipingono come lavoratori inadeguati per mantenere in piedi l'azienda. E' inesatto, a mio parere, dire che se non ci è riuscito Marchionne non può riuscirci nessun altro. Marchionne è andato via perché non gli avevano finanziato il piano di trasporto pubblico. Le uniche eccellenze vere che ci sono in quello stabilimento sono proprio i lavoratori”.

“La nostra avventura conta nove governi, tutti hanno messo delle toppe. A quello attuale chiediamo una soluzione definitiva – chiosa la Curcio - Abbiamo lo stabilimento ristrutturato, il personale ringiovanito e le commesse. Ci sono molti autobus da completare. Chiediamo un tavolo al MIMIT subito dopo il Cda”.