«La riforma non aveva né capo né coda. La gente l'ha capito»

Udì, M5S, Sel e Pdl insieme nella vittoria anche in Irpinia

Avellino.  

Una vittoria che raccoglie partiti e movimenti diversi. Tutti in seno allo stesso fronte del No. Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Udc e Sinistra Italiana contro la riforma della Costituzione Italiana.

«Se questi sono i dati commenta il deputato irpino del Movimento Cinque Stelle, Carlo Sibilia - non credo ci sia altra scelta se non chiedere a Renzi di mantenere almeno una delle tante promesse fatte: trovarsi un lavoro. Presidente Mattarella, dall'Irpinia tutti i cittadini, con il No al referendum, vi chiedono: fate presto, l’Italia ha scelto la democrazia, ha scelto la Costituzione. In questa provincia c’è stata una fortissima mobilitazione, abbiamo fatto 8 marce ogni fine settimana per salvare la Costituzione: otto marce una più partecipata dell’altra. Personalmente ho percorso, su e giù per il Paese,  8.500 km a piedi, in treno o in camper. Ora nessuno faccia melina magari per tirare a campare, nessuno faccia melina per arrivare a settembre, per ritardare il voto e arrivare a 4 anni e 6 mesi di legislatura così da avere un vitalizio assicurato a 60 anni. Il Paese deve tornare a scegliere - ha detto Sibilia -. Spero che il presidente della Repubblica, con grande serenità, possa far venir fuori una legge elettorale a prova di Corte costituzionale, che poi venga passata al Parlamento per una mera ratifica. Di più questo Parlamento non può fare e non deve fare. Poi bisognerà votare. No a governi tecnici fatti da camerieri di banchieri ed élite finanziarie, capaci solo di fare gli interessi delle grandi banche d'affari e danni ai cittadini. Sì ad un voto immediato che dia un Governo all'Italia con un mandato chiaro: reddito di cittadinanza, abolire Equitalia, sostegno alle Partite IVA, imprese e artigiani, stop ai monopoli nell'informazione, cancellazione della "buona scuola", del "jobs act" e della legge Fornero”. Per quanto riguarda la Campania, “la risposta più bella – osserva Sibilia – è arrivata dai cittadini di Agropoli. Ora De Luca pensi a governare nell’interesse dei campani”. Sibilia conclude con il ringraziamento “a tutti quelli che hanno lavorato senza alcun ritorno ma solo perché credevano in quello che stavano facendo. Sicuramente ce ne sarà stato qualcuno anche nel fronte del sì: ringraziamo anche loro”. ». «Evidentemente evidenzia Sibilia - la gente non ne ha sopportato l'arroganza e l'ingiustificabile desiderio di supremazia. Questo dimostra che c'è ancora speranza per le comunità locali». «Noi conclude il parlamentare - speriamo di poterla incarnare e rappresentare alle prossime elezioni politiche. Nessuno si sogni di fare melina».

«Renzi affonda e riemerge la democrazia. In questi mesi, insieme al partito democratico, ha immobilizzato il paese trascinandolo in una guerra sulla nostra guida piu cara: La Costituzione. Ma i cittadini gli hanno dato una severa punizione mandandolo a casa con una valanga di NO. Ad Avellino e provincia, come anche lungo tutto lo stivale, gli italiani hanno testimoniato in maniera inequivocabile come il tentativo di una sola parte politica di impadronirsi della Costituzione sia miserabilmente fallito. In questa tornata referendaria - evidenzia - i cittadini irpini si sono dimostrati particolarmente legati alla nostra Costituzione: il Pd perde consensi in maniera significativa ad Avellino dove governa e in tutta la provincia dove prevale prepotentemente il NO. Stessa sorte è spettata alla Regione Campania dove, nonostante tutti gli impegni promessi dal governo nazionale, è arrivato un risultato che mette in crisi l'amministrazione regionale. Da rilevare, poi, la percentuale di affluenza alle urne di 4 punti percentuale superiore alla media regionale ". Lo dichiara il coordinatore della provincia di Avellino e membro del Consiglio di presidenza del Senato, Cosimo Sibilia. "Se in Italia la democrazia è risorta è merito anche dell'apporto determinante del presidente Silvio Berlusconi che, grazie al suo impegno incondizionato, ha scongiurato il pericolo di una deriva autoritaria di un paese che attende, mai come oggi, il suo prezioso contributo per risolvere i veri problemi dei cittadini, ha concluso.

«Risultato straordinario e inatteso. fa eco in Forza Italia il presidente della Provincia di Avellino, Domenico Gambacorta - Si parlava di una rimonta, ma nonostante l'enorme attivismo del governo e dei suoi, così non è stato. Era incomprensibile un presidente del Consiglio che, conoscendo bene le grandi difficoltà del Paese, puntasse tutto su una riforma che lasciava molti dubbi non solo ai costituzionalisti ma a chiunque la leggesse. Anche localmente osserva il sindaco di Ariano - i risultati sono stati straordinari. Abbiamo salvato la Costituzione».

Festa grande anche in casa Udc. L'ex presidente del Consiglio dei Ministri Ciriaco De Mita tra i protagonisti nell'ultima fase dei comizi nel contraddittorio con Renzi. Dal quartier generale dello scudocrociato irpino per si guarda al dato dell'affluenza, forte come non si registrava da anni per una competizione elettorale nazionale. «Avevamo interpretato bene il sentimento diffuso nella pubblica opinione. afferma il segretario provinciale dei centristi, Giuseppe Del Giudice - Il No non era la conservazione dell'esistente, ma la preoccupazione di un qualcosa di sbagliato che si era fatto. La riforma non aveva né capo né coda. Buttava fumo negli occhi, nascondendo i problemi. Questo la gente l'ha capito».

Nella sinistra radicale, esulta il parlamentare di Sel-Si, Giancarlo Giordano: «Prevale il voto consapevole. Con la Costituzione non si scherza e il fronte del no non è stata un'accozzaglia come Renzi l'ha definita. È evidente che il tentativo di Renzi di monopolizzare la scena è naufragato clamorosamente. Paga la sua arroganza»