Non sono state ancora definite ufficialmente le liste di Area Popolare che correranno per le elezioni regionali. L’unica cosa certa è che Udc e Ncd andranno alla competizione da separati in casa. I motivi sono diversi e non tutti da attribuire alle voci insistenti che vorrebbero Ciriaco De Mita essere il latore di una richiesta particolare al governatore Stefano Caldoro: la vicepresidenza della giunta di Palazzo Santa Lucia per sua figlia Antonia. Ovviamente, per una questione numerica, sarebbe stato meglio affrontare la competizione uniti e gettare definitivamente le basi per un progetto ambizioso che tenga a battesimo la nascita di un nuovo moderatismo nel centrodestra campano e nazionale. Ma così, a meno di ripensamenti dell’ultima ora, non sarà.
D’altra parte, tra l’Ncd campano in rotta con il sindaco di Nusco non c’è solo Pietro Foglia, attuale presidente del consiglio regionale, passato con il partito di Alfano dopo anni di militanza al fianco del vecchio leader. Da qualche mese anche Pasquale Sommesse, importante assessore della giunta Caldoro, ha chiuso definitivamente i rapporti con la guida politica dello scudo crociato irpino. Dunque, nessun patto possibile. Anzi, l’idea concreta di farsi qualche brutto scherzo a vicenda.
Del resto, proprio la divisione di Area Popolare, invece che semplificare le scelte delle candidature, ha contribuito notevolmente a complicare ogni decisione. Non sempre, d’altra parte, quando ci sono caselle libere è possibile attuare la migliore strategia a disposizione: per farlo è necessario anche avere le giuste, e adeguate, risorse umane.
Alessandro Calabrese
