Guerini: De Luca è eleggibile, con noi nessun impresentabile

Il portavoce della segreteria nazionale del Pd ad Avellino per chiudere la campagna elettorale

Il braccio destro di Renzi parla anche della Legge Severino: «Non è cambiato nulla, la Campania avrà il suo governo. Caldoro sta alzando una cortina fumogena per spostare l'attenzione dai suoi 5 anni di gestione della Regione».

Avellino.  

È stato accolto da un gruppo di manifestanti che reggeva uno striscione con su scritto “No Ddl Scuola”. Il portavoce della segreteria nazionale Lorenzo Guerini ha chiuso la campagna elettorale del Partito Democratico in Irpinia. Poco fa l’incontro all’Hotel De La Ville con i candidati De Luca, D’Amelio, Palmieri e Santaniello.

A rompere il ghiaccio dal palco della sala convegni il segretario provinciale Carmine De Blasio: «Preoccupa - ha detto - la sensazione di una scarsa partecipazione. Sembra che alcune liste si stiano interessando più dei singoli che del risultato complessivo. Questo non va bene. C’è bisogno di una svolta per risolvere le vertenze che abbiamo in Irpinia».

A Guerini, invece, il compito di diradare le nebbie della legge Severino e degli impresentabili in lista: «La sentenza della Cassazione di ieri non cambia nulla, stabilisce solo che il giudice a cui far ricorso anzichè quello amministrativo è quello ordinario. Dunque non modifica quello che sapevamo già. De Luca è candidabile, eleggibile e insediabile. Dopo di che se scatterà la Severino ci sono le procedure previste. Quindi penso che la Regione Campania potrà avere il suo governo».

E sui tempi che inevitabilmente si allungheranno, Guerini si è detto ottimista e ha rilanciato: «Mi auguro che prevalga l’esigenza di prendere decisioni nei tempi dovuti, chiaramente con tutti gli approfondimenti del caso. Sembra si stia utilizzando questo passaggio per creare una cortina fumogena intorno al giudizio su Caldoro e i cinque anni di governo della Regione. Ci si concentra su questo argomento dimenticando di discutere della Campania e delle sue prospettive, oltre che, appunto, della gestione passata».

Gli impresentabili? «Come Pd abbiamo le carte in regola. Abbiamo applicato il codice etico e in alcuni casi siamo andati anche oltre. Nelle liste del Pd non troverete impresentabili. In via generale, chiaramente, questo è un tema che riguarda tutti, tutta la politica che deve essere attenta ed esigente nelle scelte che si fanno in termini di profilo delle candidature. Il consenso - ha concluso - è importante ma non deve essere ricercato ad ogni costo».

Una nota di colore: l’onorevole, uno dei più stretti collaboratori del premier Matteo Renzi, era atteso alle 17, è giunto alle 18.30 ma l’orario di arrivo concordato era fissato alle 18. Numeri al Lotto? No, un errore di comunicazione che al termine della campagna elettorale può anche starci.

Alessandro Calabrese