Consiglio regionale, ricorso per superare lo stallo dell'ente

Rinviata la prima seduta della X legislatura: avvocati al lavoro, da sciogliere il nodo nomine

NAPOLI - Consiglio regionale della Campania ancora nel caos dopo che Rosetta D'Amelio ha rinviato a data da destinarsi la convocazione della prima seduta della X legislatura. Una decisione maturata dopo l'analisi delle azioni possibili presso lo studio del noto amministrativista Giuseppe Abbamonte, dove è emerso che qualunque atto compiuto da Vincenzo De Luca sarebbe nullo. Dunque, quello che avrebbe dovuto essere il giorno utile a palesare una maggiore chiarezza sulla posizione del neo governatore è sui ruoli cardine che, ancor di più nell’attuale situazione, saranno chiamati a sopperire alla sua assenza forzata, non servirà a fornire le necessarie opzioni per uscire dalle sabbie mobili.

Per sbloccare l’empasse che rischia di paralizzare l'ente, quindi, sarebbe stato studiato un ricorso, ex articolo 700, al Tribunale di Napoli (sul modello di De Magistris). Intanto, le uniche certezze sono quelle derivanti dal decreto di sospensione firmato dal premier Renzi e notificato dal prefetto Gerarda Maria Pantalone. Così, alla finestra restano, da una parte, il vice presidente della giunta regionale in pectore Fulvio Bonavitacola, deputato del Pd, e l’ex rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Raimondo Pasquino, ancora in ballottaggio per la stessa poltrona ma con residue speranze e la più concreta possibilità di un posto in giunta; e dall’altra l’opposizione che ha annunciato che da qui in avanti si opporrà all’ingresso di De Luca in aula. Manifestando il proprio dissenso già da questa mattina.

Questi i quattro punti che erano stati previsti all’ordine del giorno dell'assise prevista per oggi ma rinviata ieri mattina: presa d’atto della proclamazione dei consiglieri, elezione del presidente dell’assemblea regionale campana, elezione dell’ufficio di presidenza, esposizione del programma di governo da parte del presidente della giunta regionale (da verificare) e discussione. L’ultimo punto riguarda direttamente De Luca, che secondo lo Statuto della Campania, può nominare vice presidenti ed assessori soltanto dopo aver esposto in aula le linee programmatiche. Ed è proprio questo il nodo da sciogliere.

Alessandro Calabrese