Otto disertano. Intesa sospesa in Alta Irpinia

Montella e Lioni alla testa del dissenso

Sant'Angelo dei Lombardi.  

E’ stata rinviata a sabato alle 15.30 l’assemblea dei sindaci del Progetto Pilota prevista per ieri mattina a Bisaccia. L’assenza all’incontro degli otto sindaci, promotori della missiva con cui hanno rilevato la mancata condivisione delle regole da adottare per i criteri di voto al tavolo di progettazione altirpino ha determinato il rinvio dei lavori, che avrebbero dovuto assicurare l’elezione del comitato strategico e la scelta della sede.

 

Assenti alla riunione presieduta dal sindaco di Nusco Ciriaco De Mita, i rappresentanti istituzionali dei comuni di Montella, Lioni, Sant’Angelo, Morra De Sanctis, Villamaina, Rocca San Felice, Monteverde e Guardia Lombardi. Una rappresentanza di circa 24mila abitanti, che pesa al tavolo comprensoriale come più di un terzo della popolazione totale, se si tiene in considerazione il criterio proposto dai “dissidenti”, e che si prepara nuovamente ad essere discusso nella prossima riunione.

 

“Le perplessità sul voto erano state superate dall’assemblea, che ha deciso di adottare il criterio “un comune un voto”, come risulta dai verbali, ora sinceramente non capisco questa virata all’improvviso” ha puntualizzato Marcello Arminio al termine della seduta di ieri. “Comprendo che ognuno possa avere idee diverse, ma le posizioni sono state messe ai voti, e abbiamo eletto all’unanimità un presidente. In ogni caso, il fatto che non si siano presentati in assemblea per discutere mi lascia un po’ di amarezza”.

 

Oltre agli otto firmatari della nota, è risultato assente anche il sindaco di Conza della Campania, per motivi personali, ma sostituito in sala dal suo vice. “Non è corretto affermare che l’assemblea ha bisogno di regole certe: il metodo di -ognuno vale uno- è stato verbalizzato, così come è stato definito che per l’elezione del comitato strategico ogni sindaco potesse esprimere fino a cinque preferenze” continua. “L’elezione del presidente intanto ci ha visti uniti e compatti, tant’è che De Mita è stato eletto all’unanimità.

 

Dopo l’applauso del tavolo, abbiamo deciso di comune accordo, di far slittare di due giorni l’elezione del comitato strategico e la scelta della sede”. Congelate le operazioni di voto intanto, il quadro della rappresentanza si ritiene scontato: l’esecutivo dell’Organo Decisionale si ritiene composto dai sindaci di Cassano, Lacedonia, Teora, Sant’Andrea di Conza e Bisaccia, ovvero una rappresentanza di poco più di 10mila abitanti, che i dissidenti proveranno a riequilibrare. Non solo. Insiste sul tavolo anche la tesi del sindaco di Monteverde, che ha chiesto più volte l’esclusione dalla rosa degli eletti, i sindaci che ricoprissero già altre cariche istituzionali.

 

Intanto la nota prodotta alla vigilia dell’incontro di ieri è stata inviata anche a Fabrizio Barca, al Sottosegretario Delrio e al Governatore Caldoro. “Io avrei scritto una lettera a Barca per confermare il sodalizio appena nato in Alta Irpinia, che rappresenta una sfida storica per il territorio” continua Arminio. “Non gli avrei scritto per informarlo che stiamo litigando. Mi è molto dispiaciuto avere constatato l’assenza oggi (ieri per chi legge), e non vedo il motivo per cui hanno fatto scudo come se fossero già minoranza: il progetto pilota nasce sui sentimenti del fare, e a fronte di un concetto di unità si creano ruoli diversi. L’assemblea sarà sempre protagonista, e il comitato è solo funzionale all’organizzazione”.

 

Nelle parole del sindaco Arminio, peraltro nella rosa dei papabili dell’esecutivo, la pausa di riflessione aperta fino a sabato, potrebbe essere utilizzata per la ricerca di una soluzione condivisa. “Cerchiamo una soluzione che possa soddisfare tutti, anche se non c’è nessun movente politico alle spalle. Chi immagina che i giochi siano già fatti venga al tavolo e si predisponga a chiarire. La nota inviata sabato è stata una rappresaglia, ma povera di contenuti politici perché non è stata arricchita da argomenti di valore. Infondo nella prima riunione, gli stessi otto che hanno preso le distanze, hanno espresso al tavolo posizioni differenti su come dovevano votare: chi ha creato diatribe ora si è compattato” conclude.

 

Elisa Forte