Avellino al voto, la sfida di Preziosi: "Voglio recuperare i giovani di Festa"

L'ex consigliere: "non chiamateli transfughi". Monito al centro destra: sbagliate le fughe in avanti

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Avellino.  

Dino Preziosi, manca poco alla presentazione delle liste e il centrodestra è diviso. Non si riesce a trovare una sintesi sulla candidatura a sindaco: perché?

"Il problema è che il centrodestra non capisce che la politica è condivisione. Oggi c'è un'occasione storica: poter dare la città in mano a un centrodestra moderato e liberale, rispetto al quale però non si riesce a trovare una quadra perché il problema non è un programma, ma il nome del candidato apicale che dovrebbe portare avanti un programma condiviso tra i vari partiti e le varie anime del centrodestra, cosa che non c'è".

-Fratelli d'Italia ha fatto una scelta con Iandoli. Cosa dice?

"E' una scelta identitaria, per quello che è il partito di governo. Però il territorio, soprattutto Avellino, ha un'altra storia e potrebbe rispondere in maniera diversa, ma indubbiamente partire avanti non serve a niente. È importante mettere insieme le varie anime per formare una coalizione.

-Avellino di cosa ha bisogno dopo la bufera giudiziaria?

"La città ha bisogno di una pacificazione e di una tranquillità. La cosa strana è che non si è tentato nemmeno di fare un discorso con tutti quei giovani che stavano in consiglio comunale, dotati di buona intelligenza, che avrebbero potuto rappresentare la futura classe dirigente della città. Invece, qui si fa la corsa a chi arriva prima e tutto questo non porta da nessuna parte. Anche perché ci sono anche le elezioni europee. Sarebbe opportuno che chi si candida alle europee sia più tranquillo su determinate cose, perché alla fine ha bisogno dell'aiuto di tutti".

-Si riferisce a D'Agostino?

"No, mi riferisco a tutti. Non è possibile che in alcuni quartieri ci sia una divisione così grande sui nomi dei candidati. Il nome condiviso va trovato su un programma e sulla qualità del candidato sindaco che possa far ripartire la città. E rispetto ai consiglieri che sono stati con Festa non condivido il termine transfughi perché è legittimo che chiunque possa cambiare idea. Non mi sembra che questi giovani siano passati da una barca all'altra. Certo, stanno vivendo un momento di sbandamento per quello che è successo. Ora il problema è rasserenare il clima e aiutare anche questi giovani ad assumere una posizione. Diversamente, se si vuole fare lo ripeto, la politica di chi arriva prima a sedersi perderanno tutti".