Estrazioni petrolifere, a rischio le falde acquifere

Al convegno di Bruxelles organizzato dall'eurodeputato M5S Pedicini la conferma scientifica

Avellino.  

Falde acquifere e bacini idrici inquinati, contaminazione della catena alimentare, aumento del rischio sismico, agricoltura e turismo distrutte, degrado sociale e spopolamento. Ennesima conferma scientifica in un importante convegno internazionale che si e' svolto ieri a Bruxelles presso il Parlamento europeo sui molteplici danni che producono le estrazioni petrolifere su terraferma e in mare.

L'iniziativa organizzata dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini, coordinatore della Commissione ambiente del Parlamento europeo, ha visto la partecipazione di alcuni dei massimi esperti del settore a livello nazionale ed internazionale. Sui rischi di terremoti dovuti alle trivellazioni e' intervenuto il professor Franco Ortolani, docente di geologia presso l'Università "Federico II" di Napoli, sull'inquinamento dell'acqua nel sottosuolo e in mare ha presentato una relazione la professoressa Maria Rita D'Orsogna, docente all'Università della California (Stati Uniti).

In particolare e' stato illustrato un rapporto scientifico sulle devastazioni che produce il fracking, una tecnica di perforazione orizzontale con l'uso di acidi, addensanti e acqua ad alta pressione, ed e' stato descritto quanto sta avvenendo nell'importante bacino idrico della Val d'Agri in Basilicata e dei vicini bacini di Tardiano e Monte Cavallo in Campania. In piu', e' stato esaminato quello che potrebbe accadere all'ecosistema del mar Adriatico a causa dei dieci permessi che la Croazia ha concesso, a novembre scorso, a varie societa' petrolifere.

Al convegno ha partecipato anche il portavoce senatore del M5s Vito Petrocelli. L'esponente pentastellato ha illustrato i contenuti di un dossier-denuncia presentato dal gruppo M5s al Senato, nei mesi scorsi, alla Commissione europea sulla sperimentazione segreta e non autorizzata delle tecniche del fracking per estrarre petrolio dai pozzi della Val d'Agri, dov'e' in attivita' il più grande giacimento di idrocarburi d'Europa. Pedicini, che ha coordinato e concluso i lavori, ha messo in evidenza la contrapposizione dei nuovi modelli di sviluppo per un uso responsabile e consapevole delle energie rinnovabili in alternativa alle fonti fossili e si e' soffermato sul documento della Commissione Europea per il raggiungimento dell'"unione energetica".

Al convegno sono anche intervenuti Giovanni La Via, presidente della Commissione ambiente del Parlamento europeo, Marianne Wenning, della direzione generale ambiente della Commissione europea e gli eurodeputati del M5s Dario Tamburrano e Marco Affronte. All'iniziativa, che e' stata trasmessa in diretta streaming, hanno partecipato circa cento cittadini e studenti provenienti dalla Basilicata, dalla Campania, dalla Puglia, dalla Calabria e dall'Emilia Romagna.