Rubinaccio: «Sanità e trasporti, nessuna rivoluzione»

La nota del dirigente irpino MIR

Avellino.  

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Rubinaccio, dirigente irpino di MIR. «Per essere una rivoluzione su sanità e trasporti, quella di De Luca è iniziata davvero bene. A partire proprio dai trasporti. Due milioni di euro da recuperare per i tagli ai trasporti, non possono che avere ripercussioni sui servizi ai cittadini, Provincia e organizzazioni sindacali da tempo sollecitano delle soluzioni, ma a quanto pare alla Regione c'è chi fa orecchie da mercante. A tutto ciò si aggiunga lo spot della Funicolare, che costerà più di un salasso agli utenti e della Ferrovia per Rocchetta, solo un museo su rotaia ormai. Mentre si fanno spot ci sono mezzi obsoleti, parchi che scoppiano per quelli in manutenzione e soprattutto l'attesa di tanti utenti per un trasporto su gomma sempre più penalizzato. L'Irpinia è in ginocchio, impossibile che con questi tagli si possa garantire il servizio ai cittadini e soprattutto l'efficienza del trasporto su gomma, unico rimasto dopo la chiusura della Ferrovia. Sulla sanità peggio che andar di notte. Al Moscati vengono messi a rischio una serie di eccellenze a partire dalla rete dell’emergenza per alcune cure di elevata complessità e specialità quali le emergenze gastroenterologiche, la terapia del dolore e l’emergenza pediatrica. Per l’Ospedale “Frangipane” di Ariano Irpino, sarebbe pronto il declassamento a pronto soccorso nonostante il Presidio Ospedaliero presenta tutte le caratteristiche e condizioni per poter svolgere l’attività ospedaliera di DEA di primo livello. Infine l'Alta Irpinia, che si ribellava contro Caldoro per gli ospedali chiusi, ma invece perderà un presidio senza dire una parola».