Sanità,ecco chi sono i manager di De Luca. Bufera sugli irpini

Tutti i profili dei sette nuovi manager, tra conferme, novità e polemiche

Avellino.  

Un passato che torna a galla e i veleni che scorrono sul filo delle accuse sulle nomine cruciali per il futuro della sanità campana. Scelti i sette nuovi manager e in Regione scatta l’occasione per rivangare il conflitto politico tra Stefano Caldoro e L’Unione di Centro. L’accusa mossa dal capogruppo dell’opposizione su Twitter sulle scelte di De Luca per le nomine è chiara: vengono ritenute una sorta di contropartita all’Udc in virtù dell’alleanza stipulata la notte prima del voto delle regionali campane, l’ormai celebre Patto di Marano. «E il prezzo del tradimento è stato pagato. Adesso è più chiara anche la necessità di intervenire sulla legge; è evidente che molte operazioni non si sarebbero potute fare con la legge Madia e le norme regionali. De Luca ha cambiato per avere mani libere».

Intanto dopo anni di commissariamento la sanità campana è salva e ha i suoi nuovi vertici. Una carica di tre anni quella siglata ieri dal governatore Vincenzo De Luca per i sette nuovi manager. Sullo sfondo l’incognita Pascale, unica struttura che resta sospesa dopo che tutte le aziende sanitarie e universitarie hanno ricevuto i nuovi vertici. In Irpinia la coppia è servita dove all’azienda ospedaliera Moscati, dopo il mandato ultradecennale di Pino Rosato, arriva Angelo Percopo, ex manager dell’Asl del Molise ma avellinese di nascita e formazione. Soluzione in casa anche per l’Asl di via degli Imbimbo dove il direttore generale sarà Maria Morgante, già al lavoro a via degli Imbimbo come dirigente dell’Unità di Provveditorato. Sono servite tre sedute consecutive di giunta per trovare l’intesa. Una scelta difficile. Solo per i due posti di vertice in Irpinia erano in lizza oltre 500 professionisti idonei, di cui 57 irpini. Il Governatore De Luca ha dunque premiato la territorialità. Sessantadue anni, nativo di Avellino, laureato in sociologia e sociologia sanitaria, Percopo ha un lungo curriculum e ha già lavorato al’ex Asl Av 2, per poi ricoprire la carica di di direttore amministrativo dell’Asl molisana. Dopo 12 mesi la nomina a direttore generale. 

Maria Morgante sarà la nuova numero uno dell’Asl di via degli Imbimbo. 48 anni laureata in economia e commercio è originaria di San Nicola Baronia. Cognata dell’attuale sindaco Colella all’Asl di Avellino ha occupato diversi ruoli come la direzione degli Affari Generali, mentre è attuale dirigente del Provveditorato di via Degli Imbimbo. Un ruolo di spicco lo ha avuto negli ultimi mesi affiancando l’uscente commissario Ferrante nella commissione che ha esaminato i casi dei cosiddetti dipendenti infedeli, i cosiddetti furbetti. 

Non c’è il Pascale però nel nuovo elenco di nomine, sette in tutto,. Non c’è perché nelle prossime ore la Regione concorderà con il ministero della Salute i nomi dei vertici dell’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) pubblico presente sul territorio. La fumata bianca dovrebbe arrivare, comunque, prima della pausa estiva. 

Tra le scelte della giunta ci sono anche molte conferme. È il caso dei tre Policlinici, ai vertici dei quali restano gli attuali commissari: alla Federico II resta dunque Vincenzo Viggiani, alla Seconda Università Maurizio Di Mauro e al Ruggi di Salerno Nicola Cantone. Qualche novità si registra nelle aree interne. Sì, perché al Rummo di Benevento il neomanager è Renato Pizzuti, dirigente di staff della direzione generale Salute della Regione e fino a qualche giorno fa commissario dell’Asl Napoli 1, dove è rimasto per nove mesi. Passa la linea della discontinuità all’ospedale Rummo di Benevento, affidato a Giampiero Maria Berruti. 

Dirigente dell’unità operativa complessa provveditorato dell’azienda sanitaria, ha nel suo passato anche un’esperienza politica, come assessore a San Nicola Baronia; di area centrista, è considerata da tutti vicinissima ai De Mita. Centrista pure il nuovo manager dell’ospedale Moscati di Avellino, Angelo Percopo. Proprio queste ultime due nomine finiscono nel mirino del centrodestra, in particolare dell’ex governatore Stefano Caldoro: «Patto di Marano e nomine sanità ad Avellino: il prezzo del tradimento è stato pagato», scrive su Facebook ricordando l’episodio chiave della campagna elettorale delle Re Regionali quando, a 24 ore dalla presentazione delle liste, i De Mita portarono l’Udc dal centro destro al centrosinistra.

Resta, però, una spada di Damocle: la legge regionale, che ha dato al presidente della giunta ampi margini discrezionali sulle nomine nella sanità, potrebbe essere impugnata dal Consiglio dei ministri sulla base dei rilievi mossi dagli esperti del ministero della Salute, che l’hanno giudicata in contrasto con il decreto Madia. Se questo dovesse accadere, ma a Palazzo Santa Lucia giurano che non avverrà, tutte le nomine fin qui effettuate da De Luca sarebbero di fatto, per forza di cose, sub iudice. 

Simonetta Ieppariello