Avellino d'assalto a Varese: Rastelli punta sul 4-3-1-2

Soumarè si candida alla conferma alle spalle di Trotta e Castaldo. Due ballottaggi in difesa

Avellino.  

Massima concentrazione, determinazione feroce, cinismo. Sono queste le coordinate per il riscatto. Gli imperativi dell'Avellino, che domani, a Varese (calcio d'inizio alle ore 15), ha un solo obiettivo: vincere. Per riprendere la marcia verso la qualificazione ai play off e continuare a tenere a portata di mano il secondo posto. C'è da cancellare la sconfitta immeritata maturata lo scorso venerdì, a Vicenza. Ma c'è, soprattutto, da voltare pagina con tre punti d'obbligo, come ha evidenziato Rastelli nella conferenza stampa di questa mattina. La trentaseiesima giornata di Serie B è alle porte. E' scattata in questi minuti con l'anticipo tutto veneto tra Cittadella e Vicenza. Lo stadio “Ossola”, che evoca lo spiacevole ricordo di quell'1-1 beffa maturato nella scorsa stagione, in pieno recupero, è il teatro dove l'Avellino, stavolta, può e deve recitare il ruolo del protagonista. Guai, però, a farsi prendere dalla frenesia. Tenendo le tre parole chiave sempre bene in mente, tagliare il traguardo di giornata non è una missione impossibile.

Il ritorno al successo... in tre mosse. E allora, massima concentrazione. Il Varese è il fanalino di coda della Cadetteria, con soli 28 punti in classifica; ha perso 7 volte su 17 tra le mura amiche; ha un piede e mezzo in Lega Pro; difficoltà societarie e numerose defezioni, tra infortuni e squalifiche. Ma non parte battuto. Calare la guardia può essere il preludio ad un gancio in pieno viso di quelli che fanno male, perché inatteso e da evitare dopo qualche “round” che non ha premiato sotto il profilo dei risultati. E ancora, determinazione feroce, da intendere come la capacità di far capire all'avversario, attraverso un atteggiamento propositivo e la pressione, dal primo minuto, che le ambizioni dell'Avellino; la voglia di tornare al successo dell'Avellino, dopo quattro sconfitte di fila, è talmente forte da non lasciare spazio alla speranza altrui d'impresa. Infine, cinismo. Perché quella rete che l'Avellino non gonfia fuori casa dal 22 febbraio (Livorno – Avellino 0-1, ndr) va perforata senza nessuna pietà sportiva, calciando col desiderio di andare a festeggiare con i propri tifosi e rompere l'incantesimo. La posta in palio, a sette giornate della fine, è sempre più alta. E per l'Avellino scocca l'ora di fare il pieno.

La vigilia. La partenza alla volta della Lombardia, avvenuta nel pomeriggio, è stata preceduta dalla consueta seduta di rifinitura a porte chiuse, al “Partenio-Lombardi”, al termine della quale è stato diramato l'elenco dei convocati. Non sono partiti con il resto della squadra Frattali e Visconti, che stanno smaltendo, rispettivamente, i postumi della vericella e dell'intervento chirurgico alla spalla destra; Schiavon, squalificato, e Filkor, ancora una volta out per scelta tecnica.

Avanti col 4-3-1-2. Rastelli, in sala stampa, è stato perentorio: “Andiamo avanti fino alla fine della stagione col 4-3-1-2”. A meno di una sfrontata pretattica, è dunque lecito ipotizzare un Avellino in campo con il modulo che ha oramai scalato le gerarchia degli assetti tattici preferiti, scalzando il 3-5-2. In porta, scontata la presenza di Gomis; così come in attacco appare difficile fare a meno del talento di Castaldo e Trotta, chiamati a tornare a far centro per guidare i lupi verso il blitz. Il “dieci” non segna dalla settima giornata di ritorno (Avellino – Ternana 1-1, ndr); l'ex Fulham è a secco dalla sfida interna con il Perugia. In mediana, con il rientro di Zito dalla squalifica, pronto ad agire da mezzala sinistra, potrebbe essere riproposto, anche in virtù dell'ultimo, positivo, precedente, sotto il profilo del rendimento e dell'esito finale (Avellino – Modena 1-0, ndr), il trio composto dall'ex Ternana; Kone, mezzala destra; Arini, perno centrale. Per D'Angelo, in tal caso, si concretizzerebbe la quinta panchina consecutiva. Sulla trequarti, dopo l'ottima gara giocata al "Menti", potrebbe essersi meritato un'altra chance dall'inizio Soumarè, che si candida ad essere di nuovo preferito a Sbaffo.

Ballottaggi in retroguardia. In difesa è invece possibile pensare a un doppio ballottaggio. Chiosa, che mercoledì ha giocato 90 minuti con la B Italia, a La Spezia, contro la Croazia Under 21, si gioca una maglia con Vergara, apparso in buona forma nel test con la Primavera, giocato nel momento in cui terminava il match internazionale al “Picco”. L'altra maglia per due è a metà tra Bittante e Regoli: il primo, impegnato al pari di Chiosa con la B Italia, mercoledì, ha nelle gambe le tossine di quarantacinque minuti di gioco; il secondo, scivolato dal campo, con un inizio di girone di ritorno a spron battuto, alla panchina, è stato messo alla prova da Rastelli come cursore di fascia destra nel test infrasettimanale. Se gioca, Pisacane, altrimenti destinato all'out destro, con Bittante su quello di sinistro, può scalare sulla corsia mancina, proprio come ha fatto contro i ragazzi di Luperto. Chiude il cerchio uno dei tre ex di turno, Ely (gli altri sono Kone e De Vito, ndr), che propiziò il contestato gol dell'1-1 nell'ultimo precedente in Lombardia. Il brasiliano è pronto a posizionarsi nel cuore della difesa.

Gli avversari. Il Varese, falcidiato dai forfait, su tutti quello di Borghese, appiedato per un turno dal giudice sportivo, e degli infortunati Culina e Neto Pereira, ha gli uomini contati. Bettinelli dovrebbe puntare sul 4-4-2 con Perucchini in porta; Fiamozzi, Simic, Rossi e Luoni in difesa; Zecchin (ma è in dubbio, ndr), Blasi, Osuji e Falcone a centrocampo; Miracoli e Forte in attacco.

Marco Festa