di Marco Festa
Il boccone, amarissimo, è stato mandato giù a fatica. Per digerirlo servirà tempo e pazienza. Resta unico modo per accelerare il processo, lungo e complesso: vincere, vincere e ancora vincere. A partire dalla prossima partita, anche se in casa di una formazione talentuosa qual è il Pescara di Zeman. Per l'Avellino continua la fase di somatizzazione del tremendo k.o. casalingo contro la Salernitana. Da 2-0 a 2-3 nella maniera sportivamente più dolorosa possibile, ovvero contro gli acerrimi rivali e sotto gli occhi degli spettatori di un “Partenio-Lombardi” gremito in ogni ordine di posto. Porte chiuse, bocche cucite, doppia seduta di allenamento: c’è bisogno di concentrazione e poco da dire. Ora più che mai c’è solo da tornare a far parlare il campo dove si spera di poter rivedere presto protagonista Morosini, grande assente nel derby, che ieri ha sudato in regime di differenziato. Ma oggi è pure il giorno delle decisioni del giudice sportivo: nel primo pomeriggio il comunicato ufficiale con le sanzioni attese e temute, da entrambe le parti, dopo l’infuocato parapiglia finale generato dal gesto del silenzio indirizzato da Minala alla Curva Sud irpina. I referti della procura federale e dell'arbitro sono stati analizzati a fondo. Sta per arrivare il momento della verità.