Fabbro: «La testa è già allo Spezia»

Il difensore fa veci di Rastelli, volta immediatamente pagina e carica in vista dei play off

Avellino.  

Non fa drammi per la sconfitta. D'altronde martedì si torna in campo, ci sono i play off. E allora, non c'è davvero tempo per piangersi addosso. Il futuro e già presente. E Alessandro Fabbro, che fa le veci di Massimo Rastelli (che avrebbe scelto di non fermarsi in sala stampa perché stizzito dall'arbitraggio di Chiffi, ndr) suona la carica in vista di Spezia - Avellino. Martedì alle 21 è già tempo di turno preliminare degli spareggi promozione: «Arriviamo bene a questa partita» - esordisce il difensore dei lupi - «Abbiamo lavorato un anno per arrivarci, noi della vecchia guardia addirittura da due. Speravamo di fare un buon risultato, ma doverci schierare con tanti ragazzi che hanno giocato poco insieme ha inevitabilmente influito per quanto riguarda il non essere riusciti a trovare le giuste misure e distanze. Ma guardiamo avanti. Martedì a La Spezia sarà una partita bella da giocare. La testa è già lì».

L'avversario - «Sappiamo che lo Spezia è un avversario molto tosto. E anche se lo abbiamo già battuto in casa, quest'anno, sarà difficile andare a vincere. Li rispettiamo, ma sono convinto che anche loro temono noi».

Su e giù - L'Avellino domani mattina si allena a Brescia, poi torna in Irpinia prima di ripartire alla volta della Liguria. Un autentico tour de force. «È una situazione un po' complicata dal punto di vista logistico» - ammette Fabbro, che poi aggiunge - «Scendere e risalire per gli allenamenti non è il top. Ma le energie ci sono. Conta il cuore. E nonostante tutto prepararemo bene partita, modulo e meccanismi».

Quota 59 - Come l'anno scorso l'Avellino chiude la stagione regolare a quota 59 punti. «Piuttosto» conclude Fabbro «mi dispiace non aver raggiunto con gli stessi punti i play off lo scorso anno. Migliorare il punteggio sarebbe stato motivo di soddisfazione, ma non è una cosa fondamentale. L'unica cosa importante è la prossima partita».

L'inviato a Brescia, Marco Festa