La vigilia. Avellino ricordi il 2 febbraio? Ripetiti

Domani alle 21 la sfida allo Spezia. Rastelli potrebbe affidarsi nuovamente al 3-5-2

Avellino.  

È la vigilia delle vigilie. Lapalissiano, ma allo stesso tempo obbligatorio, considerarla come la più importante della stagione. Una vigilia silenziosa. Nessuna conferenza stampa, con squadra e staff tecnico in ritiro a Coccaglio, diventato per l'occasione quartier generale dell'Avellino in vista del primo appuntamento di post-season. Nel centro sportivo lombardo, onde evitare inutili spostamenti in giro per lo stivale che avrebbero logorato i calciatori nella mente e nel fisico, l'Avellino ha preparato con la massima concentrazione il match in programma domani sera (calcio di inizio alle 21) al Picco di La Spezia. Una gara da dentro o fuori, da tutto o niente. Da una parte la possibilità in caso di vittoria di affrontare il Bologna in semifinale. Dall'altra, in caso di sconfitta o di pareggio al termine dei 120 minuti, la fine dei giochi, la fine del sogno. Il regolamento e soprattutto la classifica al termine della stagione regolare avvantaggia lo Spezia che ha a sua disposizione due risultati su tre. Vantaggio non di poco conto. 

Un piacevole precedente - Ma l'Avellino a La Spezia ha già vinto nel corso di questa stagione. Era il 2 febbraio scorso. I lupi erano reduci da un inizio di girone di ritorno negativo. Pareggio sul campo della Pro Vercelli e sconfitta interna contro il Cittadella. L'Avellino si recò in Liguria con il chiaro obiettivo di uscire dal Picco imbattuto. Riuscì nell'impresa di sbancare "il nido delle aquile" e a portare a casa tre punti fondamentali, punto di partenza per una serie di quattro vittorie e un pareggio consecutivi. In quell'occasione, Massimo Rastelli optò per il consolidato 3-5-2 con la linea difensiva affidata al trio Pisacane, Ely e Chiosa e ad un reparto nevralgico tutta corsa e muscoli composto da D'Angelo, Arini e Schiavon, con Bittante, autore del gol vittoria, e Regoli sulle fasce. Castaldo e Comi composero il tandem d'attacco. Non c'era Sbaffo, acquistato nelle ore immediatamente precedenti al match. In panchina Zito, che entrò nella ripresa, mentre Trotta restò seduto per tutti i novanta minuti. Ovviamente non è da escludere a priori l'utilizzo del 4-3-1-2 che, sia dall'inizio che in corso d'opera, rappresenta un modulo sul quale poter fare affidamento. Ma quello del 2 febbraio è un precedente da prendere necessariamente in considerazione, perché l'Avellino, escluso per qualche interprete, potrebbe scendere in campo con lo stesso undici di quella sera.

Tocca a loro? - Tra i pali, nonostante il recupero di Gomis regolarmente convocato, la conferma per Frattali appare fuori discussione. In difesa, l'assenza di Chiosa apre la porta all'utilizzo di uno tra Vergara e Fabbro, con il colombiano in vantaggio, mentre Pisacane ed Ely completeranno il reparto. A centrocampo, Almici dovrebbe spuntarla su Bittante e posizionarsi sull'out destro, con Visconti su quello opposto. In mediana bagarre per cinque in corsa per tre maglie: alla fine su Kone e Schiavon dovrebbero spuntarla Arini in cabina di regia, con D'Angelo interno destro e Zito interno sinistro. In attacco appare scontata la presenza dal primo minuto di Castaldo. Con lui, dopo la doppietta rifilata al Brescia, Gianmario Comi spera in una riconferma, con Trotta primo concorrente per un posto da titolare. In caso di 4-3-1-2, fuori Vergara, con lo spostamento di Pisacane al centro della difesa, con Sbaffo ad agire da trequartista dietro il tandem d'attacco. 

Carmine Roca