Calcioscommesse: il Teramo verso la Serie D. Ascoli vede la B

Attesa per le richieste di Palazzi nei confronti degli abruzzesi. Marchigiani in cadetteria?

Avellino.  

Lavora su due fronti Stefano Palazzi. Mentre sono attese nella giornata di domani le ufficialità delle pene per il Catania e per il suo ex staff dirigenziale (Pulvirenti, Cosentino e Arbotti), il Procuratore Federale della Figc svelerà in giornata le richieste per Teramo e Savona invischiate nell'inchiesta "Dirty Soccer". Le due società, al pari di Vigor Lamezia, Torres e della fallita Barletta, sono state deferite per responsabilità diretta per la combine organizzata il 2 maggio scorso, per permettere agli abruzzesi di conquistare la promozione in Serie B.

Rischia grosso il Teramo che potrebbe essere retrocesso all'ultimo posto in classifica dello scorso torneo di Lega Pro e vedersi spalancare le porte dell'inferno della Serie D. A Roma, davanti ai giudici del Tribunale Federale Nazionale presieduto da Sergio Artico (che dovrà decidere anche delle sorti del Catania) si sono presentati i presidenti di Teramo e Savona, Luciano Campitelli e Aldo Dellepiane. Con loro anche i tesserati Marco Barghigiani (ex dirigente del Savona), Ninnì Corda (ex allenatore del Savona), Marcello Di Giuseppe (ex diesse del Teramo), Ercole Di Nicola (ex diesse de L'Aquila), Davide Matteini (ex attaccante dell'Atletico San Paolo Padova oggi alla Luparense San Paolo), Giuliano Pesce (dirigente), Marco Cabeccia (ex calciatore del Savona), Enrico Ceniccola (ex consulente del Savona) e Fabio Di Lauro (allenatore).

Sono state accettate al dibattimento l'Ascoli, che vede vicino il ripescaggio in Serie B al posto del Teramo, il Forli', il San Marino e il Gubbio come parti terze portatrici di interessi in classifica.

Carmine Roca