L'Avellino ha salutato Tesser. Cinque acquisti per Toscano

Impazza lo scandalo legato alle scommesse clandestine mentre il club prova a pensare al suo futuro

Avellino.  

Difficile, quasi impossibile, pensare al calcio giocato nel bel mezzo della bufera. Tra intercettazioni, ipotesi di illecito e difese, che con lo sport non hanno davvero nulla a che fare. Peccato. Perché queste sono le ore che di norma appassionano di più i tifosi: quelle del calciomercato, delle trattative, dei volti nuovi, dei progetti per il futuro. L'Avellino si è svegliato col mal di testa dopo il lunedì infernale appena andato in archivio, con l'inchiesta della DDA di Napoli, che sta indagando gli ex tesserati Izzo, Millesi, Peccaresi e Pini, accusati di aver perpetrato il reato di frode sportiva in Modena – Avellino 1-0 del 17 maggio 2014 e Avellino – Reggina 3-0 del 25 maggio 2014, condizionandone il risultato finale, per alimentare un giro di scommesse clandestine. Il martedì non è iniziato meglio perché in uno stralcio riportato agli atti, il pentito Accurso tira in ballo pure Gigi Castaldo, a sua detta contattato da Pini e Millesi proprio in occasione di queò Modena – Avellino.

Scenari in continua evoluzione a ventiquattro ore dalla parte sana del pallone; dall'intesa totale con Domenico Toscano, neotecnico dei lupi, e nel giorno in cui si è conclusa, con una stretta di mano, l'esperienza di Attilio Tesser sulla panchina biancoverde. L'allenatore di Montebelluna guiderà la squadra in amichevole giovedì a San Martino Valle Caudina, contro l'Audax Cervinara, e venerdì 3 giugno a Teora, contro una compagine locale, prima di congedarsi definitivamente. Cinque le operazioni in entrata già pressoché concluse: presi il mediano Omeonga dall'Anderlecht, il portiere Audero e il centrocampista Vitale dalla Juventus, l'esterno d'attacco Camarà dalla Correggese; in dirittura d'arrivo l'acquisizione del difensore ex Crotone Yao, di proprietà dall'Inter. Il lupo si muove anche se, sì, si fa davvero fatica a pensare al campo mentre il fango travolge la fiducia dei suppoters, ormai tristemente abituati a scandali sempre meno episodici e sempre più ciclici. Amarezza e rabbia i sentimenti più diffusi in una città che non parla d'altro e che fa fatica a mantenere il suo entusiasmo.

Marco Festa