«Guai a chi parla male degli ultras, ragazzi dal cuore grande»

Via alla decima edizione del Memorial Dino Gasparro: l'emozione e il messaggio della signora Linda

Avellino.  

Gli anni passano, le emozioni restano. E continuano ad essere il propellente di una virtuosa macchina organizzativa che, nel ricordo del mai dimenticato ed indimenticabile Dino Gasparro, continua a percorrere la sua strada annuale per onorare nel migliore modo possibile, ovvero facendo del bene a chi è in difficoltà, un ragazzo a cui tutti volevano un gran bene. Dieci anni. Il tempo vola. Ma l'entusiasmo è quello di sempre. Anzi, cresce. Lo si respira nell'aria nel primo dei tre giorni scelti per la prima edizione in doppia cifra del Memorial che porta il nome e il cognome di un innamorato della maglia biancoverde; di lui, che è venuto a mancare troppo presto all'affetto della sua famiglia e della sua seconda famiglia: la Curva Sud. Che lo porta in fondo al cuore. In via Santoli è appena calato il sole su un evento in cui sport e solidarietà, cammineranno a braccetto. Poco dopo le 17 il consueto taglio del nastro tra applausi e cori, poi una cerimonia religiosa con metafore calcistiche per chi ha fatto ed aveva fatto del calcio una ragione di vita.

Prima dell'inizio del torneo amatoriale di calcio a 5, sull'erba sintetica del Cocco Bill Club, tutta la commozione di uno degli storici rappresentati dei supporters irpini, Franco Iannuzzi, che abbraccia con il capo ultras Catello Porfido la mamma di Dino Gasparro, la signora Linda: la gioia impressa sul volto. Lei dice che vive per il Memorial e che vuole goderselo fino in fondo. Ed ha una voglia matta di gridare, letteralmente, al mondo l'amore per chi non l'ha mai lasciata sola tenendo vivo il ricordo del suo amato Dino: “Gli ultras sono ragazzi meravigliosi. Sono nel mio cuore. Per sempre. Tutti. Non ce ne sono di ragazzi come loro: guai a chi mi parla male degli ultras e non perché mio figlio era uno di loro, ma per quello che fanno. Hanno un cuore grande, che non finisce mai. Qui non si parla solo di calcio, ma di beneficenza. Mio figlio adottava bambini a distanza. E gli ultras non sono solo violenza. Essere ultras è altro: vuol dire questo. Quello che vedete”. Tanti saluti ai pregiudizi. Sport e solidarietà vanno come sempre a braccetto in occasione del Memorial Dino Gasparro: anche quest'anno l’intero ricavato della manifestazione sarà devoluto a famiglie bisognose. “Non deve mai finire, anche quando io non ci sarò più”. La signora Linda si congeda così, prima di andare a confondersi tra la folla di maglie verdi con il logo che raffigura lo sguardo sorridente del suo Dino. Brividi sulla pelle.

Di seguito e in apertura il video con l'intervista a Franco Iannuzzi e alla signora Linda.

Marco Festa