Avellino, Abodi a tutto campo: dallo stadio ai cori a Verona

L'analisi a trecentosessanta gradi del presidente della Lega B oggi al "Partenio-Lombardi"

Avellino.  

«È sempre in agguato l’umana miseria. E noi non abbassiamo la guardia sulla legalità e sui comportamenti sportivi nell’ambito della Lega. La mia, la nostra presenza qui, e nelle prossime tappe della nostra iniziativa, vuole rappresentare una garanzia di impegno e serietà. Il nostro è un ruolo di responsabilità». Andrea Abodi si presenta così ad Avellino. Con una lucida e doverosa introduzione su “Regoliamoci. Le regole del gioco pulito”, evento itinerante in tutti gli stadi di Italia, a partire dal “Partenio-Lombardi”, per discutere delle soluzioni per combattere il match fixing e le frodi sportive. Subito dopo una lunga serie di riflessioni ai microfoni dei cronisti irpini presenti nella sala stampa dell’impianto di contrada Zoccolari per l’attesa conferenza stampa indetta dalla Lega B. Inevitabile, però, commentare, alla luce del sequestro della Tribuna Terminio avvenuto nel pomeriggio di ieri, per problemi di staticità, la situazione di una struttura, quella avellinese, ormai obsoleta.

Lo scorso 18 marzo lo stesso Abodi, a Palazzo idi Città, con il sindaco Foti ed il presidente Walter Taccone aveva discusso del progetto del nuovo “Partenio-Lombardi”; progetto che si è di lì a poco arenato. Il pensiero del numero uno della Lega, a tal riguardo, è chiaro: «Le priorità del sindaco vanno rispettate. Mi auguro però che l’amministrazione comunale rispetti anche le nostre priorità e cioè fare in modo che si realizzi una struttura in un contesto urbano riqualificato, il che è rappresenta una priorità per l’intera città non soltanto per il sindaco. Incontrerò di nuovo il sindaco per valutare la fattibilità del progetto che ha una grande valenza sociale. Dovremo costruire un ponte tra le esigenze della società e quelle dell’amministrazione. Il sequestro è la dimostrazione che il tema della fruibilità dello stadio deve essere affrontato in modo quotidiano. Vanno trovate soluzioni definitive, che siano in linea con questa categoria, con le aspettative di questa società e il decoro di questa città».

Abodi ritorna sui cori beceri verificatisi lo scorso 17 settembre a Verona quando, su segnalazione di Ottopagine.it, si era fatto carico di verificare la vicenda: «Abbiamo un sistema di regole che consente all’arbitro, attraverso il suo referto, e alla procura federale, attraverso la sua relazione, di indicare i comportamenti scorretti a vario titolo: in campo e sugli spalti. A Verona non c’è stata segnalazione. Ciò mi ha impedito di segnalare con efficacia i cori ascoltati al “Bentegodi”che per me andava rilevata e sanzionata. Vogliamo portare nei nostri stadi la giusta educazione ed il giusto rispetto. Cori a parte, ho mandato alla società del Verona quello stemmino che definiva l’Avellino come Unione Sportiva Terremotati; quel simbolo che ha fatto il giro dei social: parliamo di qualcosa di inaccettabile sempre. A maggior ragione in questo momento».

Sempre molto sensibile alle tematiche relative ai disabili, il presidente Abodi si sofferma sulla riduzione dei posti a disposizione dei “Biancoverdi Insuper...Abili”: «Sono in difetto e in ritardo con i “Biancoverdi Insuper...Abili. Sono almeno tre mesi che avrei dovuto occuparmi del caso con l’Osservatorio e il GOS. Rinnovo l’impegno a far incontrare Flavio Puleo, in rappresentanza di tutti i tifosi disabili d’Italia, con i vertici dell’Osservatorio perché questo argomento possa avere una sua sensibilizzazione di fondo; possa essere poi trasferito dal Viminale alle Questure locali in modo da risolvere tutti i problemi, ovviamente con la collaborazione delle società. Nei prossimi quindici giorni, a seguito della presentazione del progetto del fondo strategico per lo sviluppo degli impianti sportivi, che abbiamo promosso ieri l’altro, ne riparleremo. Non per caso il terzo modulo è sulla accessibilità e sulle barriere architettoniche. Torneremo sul tema con dovizia di particolari».

Prima dell'incontro il presidente Andrea Abodi ha incontrato il piccolo tifoso dei lupi Matteo: per lui un pallone della Lega e il simpatico aiuto nella raccolta degli autografi dei calciatori biancoverdi che stavano arrivando allo stadio.

Marco Festa