VIDEO | Comninos presenta l'obiettivo "Champions" ad Avellino

Il CEO di BCL: "Vogliamo consentire ai club la qualificazione all'Eurolega tramite la Champions"

Avellino.  

Ad Avellino e questa sera a Venezia per conoscere da vicino le tante realtà della Basketball Champions League. Nel pre-gara di Scandone-Ostenda, il CEO della competizione FIBA, Patrick Comninos, ha affrontato in conferenza stampa diversi temi legati al futuro del basket europeo. "Innanzitutto buonasera, per me è una grande opportunità poter visitare le città delle squadre partecipanti alla Champions League: stasera sono qui ad Avellino, domani andrò a Venezia. Qui comincia il mio viaggio perché credo che sia molto importante esserci di persona, conoscere i club e toccare con mano lo sviluppo della competizione. La Basketball Champions League è qualcosa di nuovo: è il nostro primo anno, siamo in crescita costante e speriamo che, di pari passo con la nostra evoluzione, sempre più persone imparino a conoscere e ad apprezzare il senso di questa coppa. Già per il prossimo anno speriamo di poterci affermare come una competizione seguita dagli appassionati di basket di tutta Europa".

Il rapporto tra la Champions e le leghe nazionali: "La nostra è una coppa nuova, stiamo cercando di far sì che questa competizione sia d'aiuto ai club, la sua stessa struttura è pensata dalle società per le società. Ovviamente non possiamo avere una joint-venture con i club perché non sappiamo quali squadre parteciperanno ogni anno alla Champions League, perciò abbiamo stretto un accordo con tutte le leghe europee: la Basketball Champions League è un accordo di collaborazione tra le leghe europee e la FIBA. Quindi abbiamo un certo numero di leghe che sono membri fondatori e azionisti, tra cui la LegaBasket A in Italia, ed è un tipo di collaborazione che teniamo in altissima considerazione perché siamo convinti che sia questa la strada da seguire per creare il miglior ambiente possibile per i club".

In estate si è creato un doppio binario. Da una parte l'ECA con Eurolega (16 top team) ed Eurocup (20 squadre) ad invito. Dall'altra FIBA Europe con la Basketball Champions League e la FIBA Europe Cup. L'obiettivo del CEO e della stessa Champions è di riaprire il rapporto tra le due leghe: "Per quanto riguarda il rapporto con l'ECA, ci rendiamo conto della complessità della situazione ma, per quanto ci riguarda, il nostro obiettivo è quello di sviluppare un campionato dagli standard molto elevati. Tenere alto il livello della competizione è importante per riuscire a soddisfare quella che è la richiesta di molti club: consentire la qualificazione a un campionato prestigioso come l'Eurolega tramite la Basketball Champions League".

La Basketball CL punta all'evoluzione e all'espansione del proprio brand nel corso degli anni: "Al momento, il nostro principale obiettivo è creare il miglior ambiente possibile perché questa competizione abbia successo; come vedrete, stiamo facendo grandi investimenti per raggiungere il livello che desideriamo sotto ogni aspetto. Per farvi un esempio, noi produciamo centralmente tutto ciò che riguarda il branding, il “look” della competizione: gli adesivi sul parquet, i backdrop. Non è una spesa che devono sostenere i team: produciamo tutto noi e lo spediamo qui perché crediamo sia fondamentale avere un aspetto uniforme in tutte e 40 le location europee che visiteremo. Se vogliamo creare un marchio di successo, è importante mantenere alto il livello, dare uniformità alle location e consistenza al nostro prodotto. Così, lentamente ma costantemente, prevediamo di poter raggiungere quel livello d'eccellenza che sia noi, sia i nostri partner, cioè i club, desiderano".

La proiezione non cambia. La FIBA sostiene un progetto nuovo su base meritocratica: "La principale differenza tra noi e l'Eurolega riguarda l'accesso alla competizione: le squadre che partecipano al nostro campionato possono cambiare ogni anno, perché la nostra intenzione è quella di invitare le squadre migliori di ogni campionato. Per noi è una bella sfida, perché magari potremmo trovare squadre diverse ogni anno con cui dover stringere accordi di partnership, pianificare i calendari e il branding, ma siamo convinti che sia proprio questo il senso dello sport: far incontrare ogni anno le squadre che hanno ottenuto i risultati migliori in ogni campionato nazionale".

Non si guarda ad un sistema chiuso di squadre, ma ad un sistema aperto con le migliori del torneo nazionale giocato nella stagione precedente: "Non credo che la UEFA Champions League sia un gruppo chiuso. Certo, a volte capita che siano sempre le stesse squadre a partecipare, ma l'accesso è libero: non è un gruppo chiuso. Il sistema Eurolega è un sistema chiuso, ma lo è per definizione: 11 squadre su 16 sono scelte in anticipo. Posso farvi un esempio pratico, visto che stavamo parlando di calcio: l'anno scorso, il Leicester ha vinto la Premier League, e questo ha dato alla squadra la possibilità di andare a giocare in UEFA Champions League con i migliori club del mondo, come il Barcellona, il Real Madrid, la Juventus. Questo è un principio fondamentale dello sport: se sei il migliore nel tuo campionato nazionale dovresti avere la possibilità di giocare con i migliori degli altri campionati. Questo è il senso della Basketball Champions League ed è il motivo per cui i nostri membri non sono squadre, ma leghe sportive che ci portano i loro migliori team. L'ambiente sportivo europeo è strutturato in modo piramidale: c'è il livello locale, poi quello nazionale, poi quello internazionale. C'è questa specie di “ascensore” che bisogna prendere per raggiungere il livello più alto e che per noi è la base dello sport: bisogna essere bravi a livello nazionale per poter giocare a livello internazionale".

Il nome della competizione racchiude il volere del board FIBA: “Basketball Champions League” sottolinea proprio questo elemento sportivo, perché è ciò in cui crediamo. Abbiamo cominciato la stagione, qualifiche incluse, con 52 squadre, ora ne abbiamo 40. In quelle squadre avevamo 18 campioni nazionali. Al momento abbiamo 40 squadre partecipanti e 9 campioni nazionali che hanno superato il turno di qualificazione. Noi puntiamo sempre al meglio di ogni campionato nazionale, ai campioni. Adesso abbiamo i vincitori dei campionati di Francia, d'Israele... la parola “campione” è sinonimo di bravura, unico requisito necessario per partecipare alla Basketball CL". 

Intervista: Carmine Quaglia
Montaggio e traduzione: Enrico Coppola

A breve il video integrale della conferenza stampa di Patrick Comninos.

Redazione Sport