Sidigas, piace Omar Cook. E per il ruolo di guardia...

Nella notte i biancoverdi si augurano di avere risposte importanti dagli Stati Uniti

Avellino.  

Continua il lavoro sottottraccia della Scandone per giungere nel più breve tempo possibile all'aggiunta di altri tasseli al roster composto, ad oggi, dai soli Veikalas e Cervi. Dopo i no di Taylor e Wright, i biancoverdi non hanno perso tempo per intavolare altre trattative riguardanti lo slot di playmaker titolare per la prossima stagione. Il nome nuovo è quello di Omar Cook.

Un nome che ha bisogno di ben poche presentazioni, vista l'infinita carriera in Europa. Il trentatreenne di Brooklyn in possesso di un prezioso passaporto montenegrino ha cominciato la sua carriera professionistica nel 2001, dopo una sola annata passata al college (St. John's). Dopo 21 partite giocate in Nba con Portland e Toronto, Cook ha deciso di iniziare la sua avventura nel vecchio continente in Belgio, fra le fila del Mons-Hainaut. Seguiranno le esperienze di Samara e Strasburgo, prima della chiamata della Stella Rossa Belgrado e di Malaga che per due stagioni gli affida le chiavi della squadra. Nel 2008/2009, proprio tra le fila dell'Unicaja, ha calcato per la prima volta il parquet del Pala Del Mauro, sfidando in Eurolega la Scandone di Markovski e Travis Best. Una partita che sancì il primo successo nella massima competizione europea per i biancoverdi (72-70).

Cook riaffronterà di nuovo Avellino nel 2011/2012, tra le fila dell'Olimpia Milano, che rimane l'unica esperienza italiana del veterano newyorkese. Dopo due buone esperienze al Caja Laboral e al Lietuvos Rytas, nella scorsa stagione ha vestito la maglia del Buducnost, squadra montenegrina, con la quale ha disputato la Lega Adriatica (6.7 punti, 6.3 assist e 1.3 rubate 29.9 minuti di utilizzo) e l'Eurocup (9.6 punti, 6.1 assist e 1.6 rubate in 30.6 minuti di utilizzo medio). Proprio nella seconda competizione europea ha riscritto il record assoluto di assist in una singola partita, piazzandone sedici contro il Ventspils. Omar Cook rappresenterebbe per la Sidigas una scelta solida, su un giocatore di sicuro affidamento e dall'esperienza notevole (sette le stagioni giocate in Eurolega, tre in Eurocup). L'altro nome caldo per la cabina di regia è quello di David Holston, con la Scandone che conta di aver per stanotte risposte importanti su un paio di fronti. Così come rimane in lizza Will Cherry.

Per il ruolo di guardia piacciono Sean Kilpatrick e Julius Jenkins. Il primo viene da una buona prima annata tra i professionisti vissuta fra Nbdl (Santa Cruz Warriors e Delaware 87ers) e Nba, dove ha esordito con la maglia dei Minnesota Timberwolves. Classe '90, Kilpatrick è un atleta dal talento offensivo notevole e in possesso di un tiro mortifero da oltre l'arco. Nel corso delle scorse Summer League ha impressionato tanto da guadagnarsi un work-out con i Los Angeles Lakers, sostenuto negli ultimi giorni. Dal punto di vista economico però, almeno per ora, Kilpatrick viaggia a cifre abbastanza alte, anche se non irraggiungibili. Jenkins, invece, viene da una lunga esperienza in Europa, dove ha indossato per cinque stagioni di fila la maglia dell'Alba Berlino, continuando la sua carriera in Germania prima con il Brose Basket e poi con l'Oldenburg.