Serviva un successo alla Scandone per dimenticare, almeno in parte, quanto accaduto contro Caserta. Ed un successo è arrivato a Capo d’Orlando, dopo una partita non indimenticabile e nella quale la Sidigas ha aumentato i giri del proprio motore soltanto nell’ultimo quarto (9-26 di parziale, 34 di valutazione su un totale di 76). Avellino doveva ripartire e l’ha fatto, ma in vista del futuro, prossimo o meno, i biancoverdi dovranno far degli ultimi dieci minuti del PalaFantozzi una consuetudine. Perché la Betaland è apparsa come un’avversaria arrendevole e senza mordente e i primi tre quarti in terra sicula non hanno di sicuro entusiasmato, soprattutto chi si attendeva una risposta decisa.
Alessio Bonazzi