Sidigas, così non va

Dopo la sconfitta con l'Upea, la Scandone deve provare quantomeno a salvare la faccia

Avellino.  

“Mai ‘na gioia” verrebbe da dire. La Scandone, nei momenti cruciali della stagione, ormai da un paio di anni, toppa l’appuntamento con la vittoria della svolta. Nelle tappe importanti i biancoverdi non lesinano sorprese, quasi sempre in negativo, purtroppo. La sconfitta contro Capo d’Orlando ha fatto registrare, se possibile, segnali ancora più preoccupanti. Il primo è che di fronte ad un team in emergenza, che ha messo in campo per quaranta minuti una zona preannunciata quanto battibile, la Sidigas si è sciolta come neve al sole. Doveva essere il match che apriva un nuovo capitolo in casa Scandone, è stato probabilmente quello che ha messo a nudo tutte le difficoltà e le mancanze del roster irpino. Il primo tempo giocato da Cavaliero e compagni va di diritto nei peggiori quarti mai offerti dalla Scandone. Una difesa non attentissima, soprattutto sui pick ‘n’ roll, ed un attacco bloccato, abulico e, per l’ennesima volta, non in giornata. Come detto da coach?Vitucci nel dopo-gara, anche con l’Upea la Sidigas ha tirato molto di più producendo però poco. Dopo venti giornate, però, non si può più pensare a serate storte in attacco o a meccanismi ancora da oliare. Da qui quindi è arrivata la richiesta di?Vitucci di intervenire per cambiare qualcosa in termini di guida e di pericolosità da oltre l’arco. Ed allora la Scandone si è rituffata sul mercato, Un mercato che però, al momento, offre poco ed è quindi difficile immaginare qualche movimento in entrata già in questa settimana. Anche perché la Sidigas si sta muovendo con colpevole ritardo. Un ritardo imputabile alla tardiva richiesta del coach veneziano che però potrebbe anche essere uscito allo scoperto con la proprietà nelle scorse settimane dovendo però aspettare i tempi tecnici e decisionali ormai usuali. De Cesare, nella conferenza stampa post Cantù si disse pronto a fare la sua parte, così come Vitucci, nel dopo Pesaro, sottolineò come fosse fondamentale per la squadra cercare di recuperare Gaines. Ora Gaines, invece, è uno dei maggiori indiziati a lasciare l’Irpinia in caso di nuovi arrivi. Il playmaker newyorkese, o meglio la sua mancanza di leadership e la sua gestione poco altruista dell’attacco biancoverde, sono un problema per la Sidigas, ma non l’unico. Se Banks non segna, e non tira, Cavaliero non sta dimostrando di poter prendere il suo posto, così come Cadougan, per quanto volenteroso, non è adatto al massimo campionato italiano. Sotto canestro, invece, Harper rappresenta un dilemma inevaso. Poca voglia e attitudine difensiva si contrappongono ad un talento offensivo che, in mancanza di altre fonti di punti in casa Scandone, ne fanno un giocatore da una parte irritante e dall’altra insostituibile. L’arrivo di un esterno con punti nelle mani potrebbe consentire probabilmente a coach Vitucci di mascherare le sue mancanze difensive, facendolo magari partire dalla panchina in versione di sesto uomo, con Trasolini in quintetto. Certo è che, al di là di questioni tecniche, la Sidigas ha dimostrato ancora una volta una fragilità mentale imbarazzante e una mancanza di motivazioni grave per una squadra in corsa per i playoff e con dieci partite in campionato almeno da onorare. Quindi la svolta, se ci sarà, dovrà arrivare prima all’interno dello spogliatoio. Il compito di coach Vitucci e della dirigenza irpina rimane quello di salvare almeno la faccia ad una stagione che sta prendendo sempre di più le sembianze di quella passata, evitando magari di presentarsi con qualche rinforzo quando sarà già tempo di progettare e programma il prossimo campionato, cercando di non ripetere quanto accaduto con?Goldwire e Achara lo scorso anno.