Sì del Ministero, trivelle più vicine

Dallo Sviluppo economico via libera alla ripresa del progetto “Case Capozzi”. E la Regione nicchia

Benevento.  

Petrolieri uno, territorio zero. Con il concreto rischio che la partita finisca in cappotto.
“Delta Energy” mette a segno un colpo importante e riavvia l'iter per il nulla osta al progetto “Case Capozzi”, uno dei due programmi estrattivi che interessano direttamente il Sannio. 

Il ministero dello Sviluppo economico nei giorni scorsi ha fatto ripartire la procedura per il rilascio dell'autorizzazione alla ricerca di idrocarburi da parte della società britannica che intende sondare il sottosuolo del quadrante compreso tra le province di Benevento e Avellino. Diciotto i comuni coinvolti, perlopiù sanniti, in un areale di 423 chilometri quadrati: Foiano di Valfortore, Molinara, Montefalcone di Valfortore, Castelfranco in Miscano, Ginestra degli Schiavoni, San Giorgio la Molara, Buonalbergo, Pago Veiano, Pesco Sannita, Fragneto L'Abate, Fragneto Monforte, Benevento, Pietrelcina, Paduli, Sant'Arcangelo Trimonte, Apice, San Nicola Manfredi, San Giorgio del Sannio, cui si aggiungono gli irpini Casalbore, Montecalvo, Ariano, Melito.


L'Unmig (Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse del Ministero) ha pubblicato nella apposita sezione del sito internet ministeriale l'avvenuto superamento delle criticità che erano sorte a cavallo tra la fine del 2012 e i primi mesi del 2013, quando il dicastero aveva comunicato alla società promotrice il “Preavviso di rigetto”. Un passaggio significativo ancorchè non ultimativo, che sembrava preludere alla definitiva cancellazione della iniziativa.
E invece da Roma è arrivato il dietrofront: “Case Capozzi” si può fare. Lo scorso 31 marzo il Ministero ha trasmesso a Delta Energy la “Comunicazione di prosecuzione istruttoria” che sancisce la ripartenza dell'iter per la concessione del nulla osta alla ricerca di idrocarburi.

Superate dunque le perplessità legate ai costi di realizzazione delle perforazioni e al successivo ripristino ambientale, adempimenti previsti dalla legge. La società britannica ha accolto i rilievi mossi dal Ministero in merito alla congruità delle somme indicate in progetto, adeguandole al rialzo. Ha inoltre ottemperato al pagamento dei diritti previsti dalla normativa di settore (legge Marzano).
E' scattato dunque il via libera alla ripresa della istruttoria che adesso attende un nuovo passaggio chiave. Il Ministero ha formalmente richiesto nei giorni scorsi alla Regione Campania la adozione della delibera di “Intesa”, provvedimento previsto dal quadro normativo sulla legislazione concorrente che il decreto “Sblocca Italia” ha profondamente modificato.

 

La Giunta Caldoro ha nicchiato sul punto, preferendo limitarsi a percorrere unicamente la strada della impugnativa dello “Sblocca Italia” presso la Corte Costituzionale. Una scelta seguita alla decisione della struttura dirigenziale dell'ente che nello scorso agosto dichiarò non necessaria la Valutazione di impatto ambientale per il progetto “Case Capozzi”, reputando sufficiente la meno stringente procedura di screening.

 


Paolo Bocchino