Tariffe idriche, diffidati 14 Comuni

Provvedimento dell'Autorità garante: si rischia l'applicazione di costi standard

Benevento.  

Trenta giorni per fornire i dati richiesti o scatteranno le tariffe “d'ufficio”. E' quanto stabilisce la determina dell'Autorità per l'energia elettrica e il sistema idrico numero 5/2015 del 31 marzo, pubblicata ieri. Il provvedimento elenca le istituzioni locali che non hanno ottemperato agli obblighi normativi in materia di predisposizione tariffaria del servizio idrico.

Nel Sannio i destinatari del “rimbrotto” sono nove municipi: Buonalbergo, Casalduni, Cusano Mutri, Dugenta, Fragneto l'Abate, Limatola, Molinara, Paolisi, Santa Croce del Sannio. Meno nutrito l'elenco per la provincia di Avellino, ovvero i Comuni di Calabritto, Chianche, Pago del Vallo di Lauro, Tufo, Volturara Irpina e la società Mose in fase di liquidazione. A tali enti l'Authority addebita la mancata trasmissione delle informazioni necessarie alla individuazione dei carichi tariffari, contravvenendo così alle disposizioni varate con quattro deliberazioni e cinque determinazioni della stessa Autorità.

Lacuna che, paradossalmente, potrebbe ritorcersi proprio contro i territori interessati in quanto le tariffe adottate dall'Autorità non terranno conto degli elementi conoscitivi peculiari delle realtà locali. La conseguenza sarebbe la applicazione di corrispettivi standard che non terranno conto dei costi di funzionamento del soggetto gestore. Questione per tecnici che potrà però risolversi se i Comuni diffidati forniranno all'Authority entro un mese le informazioni richieste.

 

Paolo Bocchino