Fausto Pepe bocciato. Ma nell'ultimo anno sale

Classifica di gradimento dei sindaci: il primo cittadino beneventano è 97esimo su 100

Benevento.  

 

Una faccia della medaglia è senz'altro oscura, con il 97esimo posto su cento. Ma ce n'è anche una meno negativa che riferisce la parziale risalita in graduatoria. L'annuale rilevazione sul gradimento dei sindaci italiani condotta da Ipr marketing - Il Sole 24 Ore è ancora una volta impietosa nei confronti di Fausto Pepe. La fascia tricolore beneventana è agli ultimissimi posti della classifica dei consensi stilata dall'istituto di ricerca. Soltanto il 45 per cento dei cittadini interpellati ha espresso soddisfazione per l'operato del due volte sindaco di Benevento che il prossimo anno concluderà il decennio alla guida di Palazzo Mosti, con un calo del 6,6 per cento sul dato elettorale del 2011 (51,6%).

Una quota evidentemente bassa (il primo in classifica, il fiorentino Dario Nardella, vanta il 65 per cento degli apprezzamenti) che nega a Pepe la risalita in graduatoria confermandolo al poco lusinghiero 97esimo posto generale su 100 già conseguito nella precedente consultazione. Peggio di lui fanno solo il bolognese Virginio Merola (44,5%), Maria Rita Rossa di Alessandria (44%), il crotonese Peppino Vallone e Vito Damiano a Trapani, entrambi fermi a quota 44. Ma va detto che il sindaco beneventano ha comunque fatto registrare un piccolo miglioramento salendo dal 43 al 45 per cento, peraltro in controtendenza rispetto all'andamento generale che vede prevalere la perdita di consensi.

La classifica nazionale, guidata come detto dal fiorentino Dario Nardella, colloca ai vertici Antonio Decaro (Bari – 64%), Giorgio Gori (Bergamo – 63%), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria – 62%), Alessandro Andreatta (Trento – 61,5%). In Campania la palma di sindaco più “amato” passa al napoletano Luigi De Magistris. Sul risultato pesa però la forzata defezione del salernitano Vincenzo De Luca (non censito a causa del commissariamento dell'ente), e va considerato inoltre il drastico calo di fiducia nei confronti del primo cittadino partenopeo che ha dilapidato quasi il 13 per cento dalla vittoria elettorale del 2011.

 

Paolo Bocchino