I cinesi da Del Basso per la Diga. Ma l'Asea non lo sa

Trasferta romana per la delegazione di "China Power" interessata all'invaso di Campolattaro

Campolattaro.  

Magari gli orientali non sospettano nemmeno l'esistenza dell'Asea. Ma la società che gestisce la Diga di Campolattaro dovranno pur contattarla se davvero intendono mettere in funzione l'invaso sul fiume Tammaro.

Il tour della delegazione di “China Power”, società accreditata di grandi opere nel settore energia, ha fatto tappa questa mattina a Roma negli uffici del Ministero Infrastrutture. Dopo aver visitato il Consorzio industriale di Ponte Valentino a Benevento e il Comune di Foiano Valfortore, gli imprenditori hanno raggiunto nella Capitale il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro, accompagnati dal vicesindaco di Foiano Valfortore, il consigliere provinciale Giuseppe Ruggiero. Sul tavolo ancora una volta gli interventi in campo energetico che gli investitori d'Oriente intenderebbero realizzare nel Sannio e segnatamente nel Fortore, come riferisce una nota stampa del Comune di Foiano che appare decisamente attivo nel fiancheggiare l'iniziativa: “Fra gli argomenti in discussione anche il possibile sviluppo idroelettrico della diga di Campolattaro. Il presidente Wang Hugen ha evidenziato l'enorme esperienza del gruppo nel settore, che ha portato alla realizzazioni di colossali opere in Cina come la più grande diga del mondo sul Fiume Azzurro, capace di sviluppare 24.000 megawatt di potenza”.

Argomenti che hanno trovato un ascoltatore attento nel sottosegretario beneventano, secondo quanto riporta ancora l'informativa dell'ente foianese: “L'onorevole Umberto Del Basso De Caro ha manifestato grande soddisfazione ed interesse per questo colloquio evidenziando come siano importanti partner economici e finanziari del calibro di China Power. Numeri stratosferici se pensiamo che il gruppo di Shangai ha investito in 87 paesi del mondo un ammontare pari a 90 miliardi di dollari. La delegazione cinese – conclude l'ufficio stampa fortorino - è rimasta positivamente colpita dal risultato della missione, al punto che il sottosegretario De Caro ha dato appuntamento entro un mese per una nuova serie di incontri da tenersi, insieme ai tecnici di "Terna" e a diverse aziende private del settore energetico italiano, a Roma, oppure direttamente tramite una missione a Pechino. Siamo all'inizio – l'entusiastica chiosa del comunicato made in Foiano - di una nuova ed importante collaborazione che l'Italia intende intraprendere con uno dei più grandi e più importanti produttori di energia nel mondo, ed è motivo di soddisfazione che tali interessi siano nati a partire dal Sannio, ed in particolare dal Fortore”.

Toni a dir poco entusiastici. Ma l'operazione sta passando sulla testa di chi attualmente gestisce l'importante bacino idrico sul Tammaro, ovvero l'azienda speciale della Provincia Asea, i cui vertici si dicono totalmente all'oscuro della iniziativa: “Non ci è stato comunicato assolutamente nulla circa l'interessamento alla Diga della China Power – rimarca il presidente di Asea Alfredo Cataudo – L'incontro a Roma con l'onorevole Del Basso De Caro? Lo apprendiamo dai mezzi d'informazione. Ci riserviamo di approfondire la questione, ma voglio ricordare a tutti fin d'ora i termini della convenzione triennale stipulata con la Provincia che attribuisce ad Asea la gestione della Diga quantomeno fino al 2017”.

 

Paolo Bocchino