Hortus e donazione Paladino, Miceli interroga l'avvocatura

L'iniziativa del presidente della commissione cultura di Palazzo Mosti

Benevento.  

Dopo il servizio andato in onda al Tg1, il consigliere cittadino Angelo Miceli, presidente della commissione cultura, ha chiesto un parere legale al dirigente avvocatura del Comunesul prosieguo dell'iter amministrativo relativo alla donazione del maestro Paladino a Palazzo Mosti. «Riscontravo quale atto già validato dalla commissione, nel periodo precedente la mia nomina, una proposta deliberativa dispositiva sia di una donazione a favore del Comune effettuata dal maestro Paladino nell’anno 2007, che di un collegato regolamento d’uso dello stesso, allo stato giacente, presumibilmente, presso la Presidenza del Consiglio in attesa di una futura calendarizzazione dei lavori del Consiglio - scrive Miceli nella lettera indirizzata anche al sindaco, al presidente del consiglio e al segretario generale - . Venivo, quindi, compulsato dalla commissione stessa ad inoltrare formale richiesta di parere legale in merito alla legittimità di una proposta confezionata in tal senso».

Miceli cita diverse delibere di giunta e consiliari sull'argomento adottate nel corso degli anni. «Si chiede quindi al settore legale, nella persona del dirigente Catalano, di sapere se ritiene legittimo il prosieguo dell’iter amministrativo consiliare per l’accettazione della donazione come proposta a far data del 2007 con il conseguente allegato in ordine all’uso, o se invece non sussiste per il caso specifico nessun onere per l’Ente stesso, a distanza di più di venti anni dalla realizzazione dell’opera artistica denominata “Hortus Conclusus”. Inoltre nel sopralluogo in sito effettuato nel mese di aprile 2015, la commissione veniva edotta da un cittadino, e di fatto constatava, una presunta appropriazione di parte del giardino comunale da parte di soggetti privati con conseguente installazione di un cancello; su questa circostanza si chiede di sapere se allo stato v’è contenzioso tra l’Ente e privati in merito all’occupazione ipotizzata e lo stato e grado dell’eventuale giudizio», conclude Miceli.

Redazione