Consiglio di Stato su Misericordia, aggiudicazione regolare

Sul servizio del 118 di Benevento. Il direttore Fatichenti: Ci attaccano perché siamo corretti

Benevento.  

La Misericordia fa tris e vince tutto. Dopo aver superato il ricorso davanti al TAR della Campania e quello davanti al Giudice del Lavoro, con la sentenza di lunedì 27 luglio, la Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia ha vinto anche il ricorso al Consiglio di Stato, chiudendo la partita relativa all’aggiudicazione del servizio 118 in favore della A.S.L. di Benevento.

La sentenza respinge una ad una le eccezioni mosse da Italy Emergenza, classificatasi quarta nella gara d’appalto, confermando altresì la correttezza dell’operato della Misericordia e della stessa A.S.L. Il ricorso della controparte è stato pertanto in parte respinto, e in parte dichiarato improcedibile.

“Ci attaccano perché portiamo un modello di correttezza nella gestione della sanità – afferma Gionata Fatichenti, direttore tecnico incaricato per il servizio 118 delle Misericordie -. Oggi il sistema delle gare pubbliche alla base del Welfare si sta rivelando sempre più incapace di filtrare davvero le scelte di ben-essere, in nome di un mercato che tiene conto di tutto tranne di ciò che vale davvero: la prossimità, la solidarietà, l’interesse pubblico – continua -. Con questo sistema ci stiamo scontrando ovunque: in Campania, in Calabria, in Sicilia, nel Lazio, in Toscana. Scontro vero, aspro, che ci fa finire spesso in tribunale. Fino ad oggi vincendo, perché il far le cose per bene è faticoso ma alla lunga paga. E non credo sia un caso se negli ultimi tempi le pubbliche amministrazioni e oggi anche la Magistratura sembrano cominciare ad aprire gli occhi verso forme di illegalità strisciante, di inadempienze reiterate, di mala gestione sempre più evidente.”

“Noi siamo quelli del fare, siamo quelli della buffa, dell’operare anche senza apparire. Ma oggi riteniamo sia giunto il momento di ribadire con forza la correttezza del nostro operato e denunciare certe situazioni di palese e diffusa illegalità – spiega Roberto Trucchi, presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia -. Denunciarle di fronte alle pubbliche amministrazioni, che sembrano non vedere l’evidente; davanti alle autorità giudiziarie, troppo spesso inermi fino all’inerzia; ma soprattutto davanti all’opinione pubblica, che in ampie zone d’Italia mostra totale assuefazione a questo modus operandi. D’altra parte, promuovere la legalità è un’Opera di Misericordia”. Qui la sentenza integrale.

redazione