I sindacati su Misericordia: chi si loda si imbroda

La nota di Cgil, Ui e Usb

Benevento.  

“Apprendiamo senza stupore stavolta, la ultima boutade dei vertici aziendali di Misericordia, in merito alla questione relativa all’aggiudicazione dell’appalto, dopo il respingimento del ricorso dei concorrenti”. Parte da qui la nota di Cgil, Uil e Usb sulle dichiarazione della Misericordia 118.
“Ovviamente – prosegue - senza entrare nel merito della questione, ci fa specie notare come, a margine della vicenda, alcuni luminari capitani d’industria sventolino il loro operato, generalmente inteso, come “improntato alla correttezza” e ai valori della “prossimità, solidarietà ed interesse pubblico”, poiché essi sono (a loro dire)“uomini del fare” che denunciano le situazioni di “palese e diffusa illegalità”. Ebbene, l’insieme degli slogan che compaiono oggi sulla stampa sembrano ritagliati dai classici spot che vendono fumo poiché, esaminando a ritroso i diversi concetti messi lì a puro scopo pubblicitario, facciamo notare che la palese e diffusa illegalità appartiene esattamente agli uomini del fare il proprio tornaconto aziendale e personale, gravando propriamente sulle casse pubbliche, dei cittadini e dei lavoratori, e ovviamente anche dell’ utenza, dal momento che certi abbagli gestionali volutamente e reiteratamente perpetrati e improntati al risparmio, non tengono conto neppure della sicurezza di chi opera per salvare le vite, dunque anche la solidarietà, non solo quella verso i lavoratori, ma anche quella verso gli utenti, salta in aria in nome dell’ interesse strettamente legato al portafogli.

Altrochè solidarietà. Riguardo la prossimità possiamo dire che, se i lavoratori sono presenti presso gli psaut ad effettuare turni elaborati in modo più che pedestre e punitivo (24 ore di seguito, e due notti continue!), i famosi luminari del verticismo aziendale, abbondantemente retribuiti, li sentiamo invece solo attraverso qualche messo notificatore più o meno autorizzato, dal momento che non ci risulta la loro presenza a Benevento. Pertanto: se non si pagano gli arretrati contrattuali ai lavoratori dallo scorso gennaio (nonostante la firma del CCNL), se basta la sola autosufficienza presuntiva a coprire nello stesso momento il ruolo di parte e controparte, se per intimidazione si spostano dalla sera alla mattina alcuni operatori (guarda caso sempre gli stessi) ai punti estremi della provincia, se si mostra una certa repellenza perpetua e costante ad ogni tipo di confronto concreto per la verifica corretta delle problematiche dei lavoratori e dell’ utenza, se i verbali dapprima sottoscritti diventano, un attimo dopo, carta straccia, tenuto conto anche della lauta ricompensa (che è l’ unica voce di aumento) dovuta alla maggiorazione della base d’ asta con cui l’ azienda ha vinto l’ appalto, nonché del risparmio dovuto al mancato ricorso alle ambulanze che attualmente sono di proprietà dell’ ASL, qualcuno di questi signori illuminati ci spieghi il perché di queste prese in giro se dopo tanti anni, tra l’ altro, sono stati proprio essi stessi i primi ad utilizzare il termine “licenziamento”. Ai cittadini, alle istituzioni e ai lavoratori lasciamo le conclusioni, mentre a questi signori, senza voler minimamente intaccare il proprio istinto di vanitoso orgoglio, vogliamo solo suggerire un antico detto che dice che “chi si loda si imbroda”“.

 

redazione