Rifiuti, disfatta "tecnologica" dei cassoni

Primo bilancio della raccolta attraverso i Punti di Raccolta. Congegni rotti e tanta inciviltà

Benevento.  

Dopo circa un anno dal primo impiego dei cassoni “tecnologici” per raccoglie i rifiuti nelle contrade di Benevento, un primo bilancio parla di congegni rotti, inutilizzabili nella maggior parte dei casi e di un'inciviltà che in assenza di controlli continua ad avanzare. Non è tutta rosa e fiori la raccolta differenziata a Benevento. In particolare nelle zone rurali dove alcuni mesi fa la dirigenza dell'Asia e il Comune avevano scelto di eliminare la raccolta porta a porta nelle campagne beneventane e di introdurre i punti di raccolta dell'immondizia mediante aree che dovevano essere sorvegliate dalle telecamere e cassoni tecnologicamente avanzati. Rimorchi scarrabili del valore di alcune decine di miglia di euro l'uno attraverso i quali i residenti delle zone abilitate dovevano strisciare una carta magnetica data in dotazione alle famiglie e quasi per magia si apriva lo scomparto desiderato.
Un sistema moderno accettato di buon grado dai cittadini che in questo modo hanno ottenuto uno sconto del 30 percento sulla sempre più “salata” tassa sui rifiuti solidi urbani.
Tutto funzionava alla perfezione. Fino a quando, purtroppo a spesa avvenuta, dopo qualche settimana i tecnici dell'Asia si sono resi conto che gli scomparti dedicati ai rifiuti umidi, secco non riciclabile e plastica e lattine, erano nettamente insufficienti ad accogliere l'immondizia di centinaia di famiglie residenti in una o più zone rurali.
Ed ecco perchè tutto è andato nel caos più totale. Caos e disordine gestito, però, in maniera paziente dagli operatori dell'Asia che inizialmente erano stati ingaggiati solo per sovrintendere le operazioni di sversamento dei cittadini. Invece, oggi gli operatori ecologici in servizio orario presso i punti di raccolta sono costretti a far accantonare centinaia di buste colme di rifiuti negli angoli delle piazzole che invece avrebbero dovuto accogliere solo i cassoni automatici. 
Nel giorno e nell'ora concordata, infatti, i cittadini sono invitati a lasciare i bustoni di spazzatura a terra. Due, tre cumuli distinti per non uccidere la raccolta differenziata che, sono alla fine della giornata e dell'orario massimo di conferimento, vengono poi trasferiti su altri mezzi dell'Asia costretti ad intervenire per ripulire l'area che per qualche ora diventa una discarica a cielo aperto che, specialmente nelle ore di gran caldo o in occasione di temporali, diventa anche peggio. 
Al problema della capacità ridotta dei cassoni, si aggiunge ovviamente anche quello dell'inciviltà. In tanti, infatti, decidono sempre più spesso di lasciare i rifiuti nei punti di conferimento anche 24 ore prima del ritiro. Quindi le piazzole che dovrebbero essere sempre pulite e sgombre diventano minidiscariche abusive.E le telecamere indicate sui cartelli? Nessuna traccia. Da sempre, infatti, sia sui cassoni che nelle aree che li ospitano non ci sono telecamere di sorveglianza. E questo gli incivili, purtroppo, lo sanno molto bene.
L'unico mezzo di controllo utilizzato dalla polizia municipale è una telecamerina “mimetica” e portatile che viene lasciata in funzione per poche ore nei luoghi che più finiscono nel mirino di chi sversa abusivamente i rifiuti.

Alessandro Fallarino