Mare: in Campania troppi punti inquinati

Il report di Goletta Verde: è allarme escherichia coli e per la presenza di oli industriali

Benevento.  

Nell'estate del ritorno al mare italiano, complici i problemi del nord Africa e qualche difficoltà registrata in Grecia, non fa onore alle coste italiane il rapporto presentato da Goletta Verde, di Legambiente. Tanti,tantissimi i siti che dai controlli dei tecnici hanno presentato valori abnormi di agenti inquinanti: dai batteri, escherichia coli ed enterococchi, agli idrocarburi e ai prodotti chimici.

Non ne esce benissimo la Campania, sebbene c'è chi è messo peggio della nostra regione. Abruzzo e Marche, infatti, sono maglia nera, penalizzate dai numerosi fiumi e corsi d'acqua e canali che scaricano in mare. In Campania, su trenta tratti di costa analizzati dai tecnici di Goletta verde ben 14 risultano fortemene inquinati. Sette sono i punti fortemente inquinati a Napoli, quattro a Salerno e tre a Caserta. Bocciato a Salerno il tratto di mare alla foce del fiume Irno su lungomare Clemente Tafuri a Salerno; alla foce del rio Arena in località Ogliastro Marina a Castellabate; alla foce del torrente Asa a Pontecagnano Faiano; nei pressi del canale di scarico località Lido Lago a Battipaglia.

A Caserta decisa bocciatura per il tratto di costa in corrispondenza della foce del torrente Fiumarella e del torrente Savone a Mondragone, e anche per quello alla foce dei Regi Lagni a Castelvolturno. Male nel Napoletano lo sbocco del canale di Licola, a Pozzuoli; alla foce dell'alveo Volla a San Giovanni a Teduccio; alla foce del fiume Sarno a Castellammare di Stabia; alla foce del Lagno Vesuviano nel comune di Ercolano; al rivo San Marco di Castellammare di Stabia (corso Garibaldi); alla foce del canale Olimitello in località Maronti di Barano d'Ischia. Non solo i batteri però funestano le coste campane, goletta verde, ha infatti lanciato l'allarme per la presenza di oli usati non correttamente smaltiti, che sono pericolosissimi per la saulte del mare e dei cittadini. 

In molti di questi punti, peraltro, avverte Legambiente, manca anche la cartellonistica che mette in guardia i potenziali bagnanti o che vieta la balneabilità visto l'alto grado di inquinamento. Invocata, infine, la collaborazione non solo dei comuni costieri, che ovviamente hanno interesse a bonificare e tenere pulite le coste, ma anche dei comuni dell'interno che spesso si disinteressano, non intervendo sugli scarichi, quando servirebbe invece un'azione sinergica tra costa e interno. Capitolo a parte poi per le infrazioni registrate lungo la costa, qui, la Campania si prende il primato: Forze dell’ordine e capitanerie di porto hannop accertato 14.542 infrazioni per reati inerenti al mare e alla costa nel 2014: circa 40 al giorno, 2 per ogni km di litorale. La Puglia svetta con 3.164 infrazioni, seguita da Sicilia (2.346) Campania con (1.837) e Calabria (1.370). Sulle infrazioni rilevate per km di costa la Campania è prima con 3,9, seguita da Puglia (3,7), Molise (3,1), Liguria (3) e Marche (2,9). Reati che vanno dalle illegalità nel ciclo del cemento sul demanio marittimo all'inquinamento del mare dovuto a mala depurazione, scarichi fognari, inquinamento da idrocarburi, sversamento di rifiuti di vario tipo, anche se non mancano i casi di pesca di frodo» . 

Crisvel