Per risparmiare il Comune è pronto a tagliare le partecipate

Riunito un gruppo di lavoro coordinato dal segretario generale Uccelletti. Assente la Gesesa

Cifre importanti invece da Amts e Asia Il piano di razionalizzazione approvato entro il 31 marzo dal consiglio comunale

Benevento.  

E’ tempo di tagli per le partecipazioni del Comune di Benevento che entro il prossimo 31 marzo dovranno essere vagliate dalla Corte dei Conti. In particolare, la suprema magistratura contabile dovrà passare al setaccio il piano di razionalizzazione che il Consiglio Comunale dovrà approvare entro la fine del mese prossimo. Tappe forzate di fronte alle quali si è messa in moto la macchina burocratica di palazzo Mosti: ieri mattina coordinato dal Segretario Generale Uccelletti, si è costituito un gruppo di lavoro dedicato all’attuazione della legge 190/14. Oltre al Segretario Generale ne faranno parte il dirigente alle Finanze, Emilio Porcaro, la delegata alle partecipazioni comunali, Lorena Lombardi. Presenti alla riunione di ieri mattina gli assessori Francesco Saverio Coppola e Maria Iele, anche se i partecipanti più attesi erano sicuramente i rappresentanti delle municipalizzate. Assenti i vertici di Gesesa, presenti i delegati di Asia ed Amts. Gli obiettivi perseguiti dal piano di razionalizzazione non solo saranno validati dalla Corte dei Conti ma saranno anche monitorati dalla magistratura contabile che entro un anno, ha già annunciato la volontà di effettuare uno screening sulla reale attuazione del piano. Si punta ad una riduzione delle spese per il funzionamento delle partecipate, con particolare attenzione a quanto necessario per gli organici. Ovviamente occhi puntati sulle principali fonti di spesa provenienti da Asia e Amts, anche se non mancheranno gli approfondimenti su tutta la galassia di contribuzioni legate ad aziende consortili o partecipazioni in enti minori. A questo proposito è stato deciso un approfondimento tecnico che dovrà portare alla luce tutte le spese sostenute dal Comune per prendere parte a questo tipo di iniziative: discrimine individuato sarà non solo il criterio dei costi ma anche quello dei benefici e dell’utilità raggiunta nel tempo da queste partecipazioni. Difficile, lasciano trapelare da palazzo Mosti, che si dia seguito a scelte non ispirate all’efficienza. Ma la matassa sembra più intricata di quanto possa apparire e per approcciare alla questione con uno sguardo terzo, il gruppo di lavoro sta studiando anche l’ipotesi di affidarsi ad un tecnico esterno scelto tra i maggiori esperti di Economia Aziendale e Partecipazioni Pubbliche.

Antonio Orafo