Asilo 31, ancora occupazioni. Pd e Del Vecchio nel mirino

L'accusa a Palazzo Mosti e al partito: «Usano pretesti e pezze a colori»

Benevento.  

 

“Oggi è andata in scena la festa delle Pezze a Colori, il festival penoso di amministratori alla ricerca dei pretesti più assurdi per giustificare posizioni assurde”. Ci va giù duro il Lap Asilo 31, che torna a mettere nel mirino il Comune di Benevento. Occupato, ancora una volta simbolicamente, dagli attivisti. Che hanno fatto tappa prima a Palazzo Mosti e poi presso la sede provinciale del partito democratico.

“La morosità che ci viene erroneamente attribuita non ha alcun tipo di fondamento legale dato che esistono due atti ufficiali che ci legittimano a gestire il primo piano dell'asilo di Via Firenze – hanno ribadito i diretti interessati –. La commissione patrimonio non arrampicarsi sugli specchi”. 

La cooperativa ha sottolineato ancora una volta il lavoro svolto in questo lasso di tempo, in particolare le attività per i bambini. “Quando i servizi sociali ci contattano telefonicamente per inviarci bambini o segnalarci situazioni o per le attività di campo solare sociale hanno mai chiesto il curriculum dei nostri operatori?”, è la provocatoria domanda dell'Asilo 31.

Nel mirino, poi, il vicesindaco Raffaele Del Vecchio che “finge di non conoscere le nostre attività – è la reprimenda – a dimostrazione di quanto le richieste del Comune siano pretestuose”. Fra comodato d'uso gratuito e fitti richiesti, il braccio di ferro dunque va avanti.

“Resta inoltre l'inconsistenza del Partito Democratico che in questo valzer di deliri e pezze a colori, di deresponsabiizzazioni da un ufficio all'altro non è ancora capace di dirci se gli spazi sociali sono una risorsa per la città da tutelare o un male da debellare o perseguitare come oggi stanno facendo con noi”, è la conclusione amara dei componenti della cooperativa.

di Giovanbattista Lanzilli